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da abo Giorgio Abonante. Alessandria

Prof. Luigi Nosenzo (Università di Pavia)

Ultimato e inaugurato il ponte Meier, abbellito il lungo-Tanaro con la risistemazione dell’area verde oggi denominata Parco Italia, resta ancora un vistoso problema da risolvere in loco: è praticamente impossibile accedere al letto del fiume!

Dalla passeggiata del Parco Italia si osserva una grande varietà di uccelli  occupare l’alveo del fiume, aironi, gabbiani, anatre, cormorani, ecc.. oltre a centinaia di piccioni. Sono lì perchè ci arrivano volando, beati loro! I pescatori e i cittadini, che le ali proprio non le hanno, sono stati invece estromessi. Ci riferiamo in particolare alla zona a valle del salto d’acqua presente sotto il ponte, che, fino a pochi anni fa, era, per antica tradizione, un punto di riferimento dei pescatori alessandrini.

A valle del ponte Meier, in sponda destra, per accedere all’alveo del fiume occorre oggi scavalcare il muretto di protezione dalle esondazioni che dal ponte prosegue fino all’altezza di via Poligonia, agli Orti. Tale muro, alto più di un metro sul piano stradale nel lato verso il Parco ed anche di più in quello verso il fiume, è privo di aperture o di strutture che ne permettano il normale, agevole e sicuro superamento. La maggior parte di coloro che ambirebbero scendere lungo il fiume ci rinunciano. Altri, giovani ed atletici, scavalcano il muro senza porsi problemi. Altri ancora, meno prestanti, utilizzano una scaletta in ferro fissata verticalmente contro il muro all’altezza della testata del ponte. Per superare poi la scoscesa riva spondale sottostante, in quel punto alta quattro o cinque metri sul primo ripiano sottostante, ci si aiuta con una fune di ignota origine e consistenza che qualcuno ha attaccato al piede della scala. Roba per scalatori improvvisati. In caso di incidente l’Ospedale è assicurato. Salvo, prima, richiedere l’intervento dell’elicottero della Protezione civile per portarli via dall’alveo ……

Sulla riva opposta, la situazione è disperata. Lì il muro di protezione spondale rimane sempre alto almeno cinque o sei metri sul primo ripiano sottostante. Nei pressi del ponte, contro il muro, al disotto del parapetto è fissata una scala verticale priva di qualunque dispositivo di accesso e di protezione anticaduta. Utilizzata da gente inesperta, con gli stivali nei piedi e le mani occupate da canne da pesca ed altri oggetti ingombranti, come succede oggi, questa scala rappresenta un pericolo mortale!

In questa situazione, la Federazione Italiana dei pescatori Sportivi (FIPSAS) di Alessandria va richiedendo da tempo l’assunzione di provvedimenti per creare accessi al fiume nel tratto cittadino, se non altro per venire incontro alle assidue richieste dei proprii iscritti, che vorrebbero poter accedere al fiume al fine di esercitare la pesca, come loro diritto, visto che pagano la licenza e visto che oltretutto la FIPSAS rileva (a pagamento) i diritti esclusivi di pesca in vigore su tutta l’asta cittadina del fiume.

L’Ente preposto alla soluzione del problema è il Comune. Si tratta in definitiva del completamento della sistemazione di tutta l’area che gravita intorno al Ponte Meier, già affrontata dall’Amministrazione comunale nell’ambito del Progetto Integrato di Sviluppo Urbano (Pisu). La nuova Amministrazione comunale, attraverso l’assessore ai Lavori Pubblici Giovanni Barosini, ha recentemente rinnovato e ribadito la disponibilità a considerare il problema. Facendo seguito ad un successivo sopralluogo sul posto, sono state avanzate alcune proposte. Si spera che esse vengano accolte e magari inserite in un Progetto più generale di utilizzazione e fruizione pubblica (a chilometri zero!) delle aree golenali dei fiumi Tanaro e Bormida a ridosso della Città, coinvolgendo aspetti in tema di ambiente, sport e tempo libero. Un progetto di cui ci si augura che l’Amministrazione colga l’importanza e accetti di farsene promotrice, chiamando a raccolta tutte le realtà cittadine interessate. Noi ci prenotiamo fin da adesso!