Lino Balza copia

Alessandria: “Meno male che Lino Balza smentisce la sua ipotetica candidatura!!!!!

C’è infatti bisogno (in tutti i partiti e movimenti) di gente nuova (e giovane) che non abbia mai fatto parte (sia a livello di maggioranza, di opposizione o di movimenti o liste civiche) del vecchio regime”. 

Con tali autorevoli parole ha esultato Gian Battista Cassulo, autorevole direttore dell’autorevole “L’inchiostro fresco”, dopo che  avevo informato i colleghi della stampa: “Escludo l’ipotesi di una mia candidatura alle prossime politiche.

Non è la prima volta. Nel 2009 ad es. quale candidato alla presidenza della Provincia (“Ambiente Delitto Perfetto” pag. 57), o ancora prima nel 1995 quando Carla Reschia mi annuncia addirittura quale assessore provinciale (“L’avventurosa storia del giornalismo di Lino Balza” pag. 258), eccetera. Escludo anche oggi. Io e Beppe ne abbiamo amenamente parlato (vedi foto) e condiviso: siamo coetanei e arciconvinti che la nostra generazione debba essere elettoralmente rottamata.

Largo ai giovani.”. E’ chiaro, confrontando le dichiarazioni, che Cassulo non è un “grillino” bensì un “qualunquista”: tutti i partiti sono uguali, oggi e sempre, grandi e piccoli, di maggioranza e di opposizione, i movimenti  equiparati ai partiti, tutti del vecchio regime.

Secondo te, caro Cassulo, io, movimentista da 50 anni, non sarei elettoralmente una faccia nuova? Sarei del vecchio regime? Io che non ho mai occupato un cadreghino?  Semmai l’ho pubblicamente rifiutato.

Non è da oggi che si calcola che in Italia un milione e mezzo di persone vivano di politica e dei suoi derivati (tra parlamentari, sindaci, assessori, consiglieri, sindacalisti, giornalisti, più un esercito di assistenti e portaborse, più una marea di dirigenti di società pubbliche , più le immense clientele sottostanti).

Anche per queste politiche c’è l’assalto alla diligenza partitica. Le elezioni sono un possibile rimedio alla disoccupazione giovanile e, perché no? alla disoccupazione senile. Non trovandomi in nessuna di queste due condizioni, non mi candido  e continuo a fare liberamente politica nei Movimenti di lotta, come faccio da 50 anni.

Neppure quando mi trovai disoccupato (licenziato per rappresaglia) bussai a qualche  uscio che non fosse il portone del Palazzo di Giustizia.

Questo per quanto mi riguarda. Dovresti, dunque, essere dispiaciuto, caro Cassulo, di non poter votare una faccia nuova e pulita come la mia, altro che gridare “meno male”. Largo ai giovani purchè preparati e onesti, pescando qualche vecchio onesto nella generazione da rottamare.

Lino Balza