di Marco Bozza
Lo scrittore della curiosità assopita.
Considerazioni di Marco Bozza
Scavare a mani nude
Scavare a mani nude nelle geometrie del passato non è una lotta, ma un’esigenza quando il momento vivente non ti convince molto.
Tutto sa di effimero, quel take away che avvolge anche i neuroni, allora bisogna saltare lì ove tutto era resistente, coriaceo, non una finzione per cuori affranti e fragili.
Uno sguardo a una parete che resiste, a un acquedotto che trionfa, a un ponte che non ti casca addosso ma si indurisce nei secoli.
Solo così si capisce che l’evasione è l’occasione per potersi ordinare in verità e non illusione, scavando ancora a mani nude finché non si trova un giaciglio su cui sognare e vivere con meno tensione.