S’avvicinano i giorni dai volti deformi
che si moltiplicano ad ogni angolo,
delle risate che ghignano
e gli occhi rossi dei diavoli
trionfanti sui carri.
Allargano e chiudono le braccia nel gesto
silenzioso di cogliere con una falce
un tridente un coltello
la vita tranquilla di una folla sopraffatta
dal suo stesso ridere che si lascia inghiottire.
Mostri di cui l’uomo si beffa
come fosse il loro dio creatore
come se dopo tutto potesse ricominciare.
Padrona e artefice di quelle maschere
che gli scorrono innanzi
è la paura di quelle risate
che l’uomo rivolge a sé stesso ogni giorno.
Spesso si guarda come un bambino davanti allo specchio
gli tende le mani ne sente il gelo
e allontana dal cuore la felicità di quel volto
a lui sconosciuto.
(bozza)
Grazie del reblog, Alessandria Today.
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