Due anni fa ci lasciava Umberto Eco, scrittore, saggista, filosofo, semiologo, alessandrino di nascita, noto in tutto il mondo.
I suoi romanzi, con riferimenti a personaggi o vicende storiche ampiamente documentate, hanno incontrato un successo mondiale:” Il nome della rosa”, ad esempio, ha venduto oltre trentacinque milioni di copie in tutto il mondo.
Con la sua ricerca nella perfezione del linguaggio,accompagnata talvolta da un pizzico d’ironia, si è aggiudicato la fama d’intellettuale.
I suoi romanzi sono molto complessi, le vicende arricchite da un linguaggio aulico che lo caratterizza.
Ci ha lasciato un’importante eredità in campo linguistico, un’acuta e attenta analisi della nostra società, dell’uso e abuso dei cosidetti “social”.
Il suo lavoro, frutto di una costante e dedita ricerca, merita di essere premiato, ci obbliga a fare uno sforzo per comprenderne il significato.
Perché attraverso la lettura la mente umana si affaccia sul mondo.