di Cristina Saracano
Alessandria: Alla fine sono rimasti questi due fogli e molta stanchezza: questa tornata elettorale, segnata da una campagna quasi al limite del ridicolo e dalla novità del tagliando antifrode, è passata.
Oggi è un altro giorno, e non cambierà nulla, staranno esclamando molti nei discorsi al bar o prima di iniziare il lavoro.
Io so che ieri sono stata venti ore in un seggio elettorale, a timbrare, contare schede dall’odore sgradevole, a strappare tagliandini come biglietti del teatro, ma più preziosi dei diamanti e più dannosi delle polveri sottili, se non staccati al momento giusto.
Ho visto gente in coda, aspettare pazientemente e altri lamentarsi per “sta storia del tagliandino”, delle schede troppo grandi e, “ma quante ce ne sono???” Due, una per camera e una per senato.
Ho visto scrutatori con la faccia stanca, le caramelle e i dolcetti tattici, ma con l’impegno e la dedizione fino a notte fonda.
Per una paga misera, quasi al limite dello sfruttamento.
Oggi il mio pensiero va a loro, con la speranza che si riposino tutto il giorno.
E ai politici: da oggi lavorino anche loro.