FZK0AU0V8052-kASH-U11012679429500xbB-1024x576@LaStampa.itSchermata 2018-03-05 a 08.58.14

Grillini sfiorano il 33%. Leghisti davanti a Forza Italia. Bonino sotto il 3%. LeU non sfonda. In Lombardia vince Fontana, nel Lazio avanti Zingaretti. L’affluenza tiene: 72,9%

L’inizio dello spoglio delle schede elettorali in un seggio di Milano

PAOLO BARONI ROMA http://www.lastampa.it/

Avanzano le forze populiste e frana il Pd, prendono il volo i 5 Stelle, che sfiorano il 33% e diventano il primo partito, mentre la Lega conquista più suffragi di Forza Italia, col centrodestra che raccoglie più voti di tutti gli altri schieramenti senza però arrivare a conquistare la maggioranza piena dei seggi. Secondo le proiezioni della notte è questo l’esito della tornata elettorale. Il centrosinistra? Stenta, e va malissimo il Partito democratico. Ma non ne approfitta LeU il cui consenso si colloca poco sopra la soglia 3%, quota minima per entrare in Parlamento. Per le regionali gli exit poll danno invece vincente in Lombardia il candidato del centrodestra Attilio Fontana col 38-42%, mentre nel Lazio verrebbe riconfermato Nicola Zingaretti (Pd) col 30-34%. Soddisfatto Alessandro Di Battista. «Ora tutti dovranno parlare coi 5 Stelle». Mentre Giorgetti della Lega parla di «risultato storico» visto che Salvini partiva dal 4% del 2013.   

La partecipazione tiene  

Le politiche 2018 segnano anche una leggera frenata dell’astensionismo. Nonostante in molte città (a cominciare da Roma) le lunghe code e disguidi vari hanno scoraggiato molti, la quota dei votanti (46,6 milioni alla Camera, 42,8 al Senato) è rimasta in linea con le consultazioni degli ultimi anni: alla chiusura delle 23 era infatti al 72,9%, contro il 68,5% del referendum del 2016 ed il 75,2% delle politiche 2013. Con picchi del 77-79% in Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Marche. 

Exit poll e proiezioni  

I primi exit poll realizzati dal Consorzio «Opinio Italia» (Emg/Piepoli/Noto) per la Rai hanno subito indicato l’andamento di questa tornata elettorale. Poi le varie proiezioni che si sono susseguite nella notte hanno fotografato meglio i risultati. In particolare il centrodestra è la coalizione che raccoglie i maggiori consensi attestandosi tra il 35,5% della proiezione del Senato ed il 36% di quella sulla Camera, con la Lega che batte Forza Italia (16,7 contro 14 al Senato e addirittura 17,2 contro 13,4 alla Camera) e quindi potrebbe rivendicare a pieno titolo la premiership. Fratelli d’Italia viaggerebbe tra il 3,7 della Camera ed il 4,1 del Senato, Noi con l’Italia-Udc tra l’1,2 e l’1,4. Al secondo posto il Movimento 5 Stelle accreditato in entrambe le Camere del 32,9% dei consensi. Il centrosinistra invece raccoglie tra il 22,9 della Camera ed il 23,1 del Senato (contro il 24,5/27,5 degli exit poll) col Pd renziano in caduta libera al 18,7/19% dal 20-23% dei primi exit, +Europa fuori dal Parlamento (2,8 a Montecitorio e 2,4 a Palazzo Madama), con Insieme e Civica popolare entrambe sotto all’1%. Molto deludente, rispetto ai sondaggi delle settimane scorse, il probabile esito di LeU: erano infatti accreditati di un 5-6% e sognavano un risultato «a doppia cifra» (D’Alema dixit), mentre le proiezioni li davano stanotte al 3,7-3,6%.  

Nessuna maggioranza  

Secondo «Opinio» in base agli exit poll il centrodestra alla Camera otterrebbe da 225-265 seggi e 112-152 al Senato, i 5 Stelle da 195 a 235 (+ 75/115 a Palazzo Madama), il centrosinistra tra 115 e 155 (57-97), mentre a LeU ne andrebbero 12-20 (più altri 2-6), tra 4 e 8 alle altre formazioni (uno solo invece al Senato). Stando invece ad una simulazione fatta da Quorum/Youtrend per SkyTg24 l’M5S alla Camera otterrebbe 229 deputati (minimo 190, massimo 250), il centrodestra 252, il centrosinistra 121 e LeU 15. Nessuno avrebbe insomma numeri sufficienti per formare un governo, ma non sfugge che M5S e Lega (coi suoi 111 deputati) assieme avrebbero la maggioranza assoluta di 340 seggi su 630. Se questi dovessero essere i risultati finali, insomma, nessuno potrebbe presentarsi al Quirinale rivendicando l’incarico. Di parere contrario il presidente del deputati azzurri Renato Brunetta: «Avremo tra i 270-280 seggi alla Camera, saremo la prima area politica e quindi ci sarà la fila per entrare nel centrodestra, quindi avremo la maggioranza assoluta. Poi se questo non avverrà saremo nelle mani di Mattarella. Io però penso che arriveremo alla maggioranza assoluta con qualche responsabile».