Alla fine del 2017, il colosso che distribuisce giochi per bambini, Toys R, accumulando circa 5 milioni di debiti, ha dovuto chiudere i battenti.

Mattel e Fisher Price, due nomi più che noti sul mercato dello stesso settore, non navigano in buone acque.

Questo mercato è in crisi non soltanto per colpa di Amazon.

I bambini sembrano non conoscere più giochi in scatola, bambole, peluche: sono attirati da smartpfhone e tablet fin dalla prima infanzia.

Lo si può notare in ogni posto: quando li vediamo in coda coi genitori al supermercato, o a spasso nel passeggino: sempre con un cellulare tra le mani. 

L’eccessivo uso della tecnologia anche in tenera età potrebbe avere risvolti negativi sul piano emotivo e relazionale.

Dedicare tempo ai giochi in scatola stimola la fantasia, ci rende pazienti e scopritori di novità che si rivelano solo con costanza e tenacia.

Giocare sempre e solo con una tastiera ci rende insicuri, nervosi, sempre insoddisfatti.

Gli adulti dovrebbero ritornare a regalare balocchi.

Per creare un Paese migliore.