L’ALLARME
I ritardi e il silenzio di Pechino
Incendio nel tempio buddista Jokhang. Le immagini sul web mostrano il tetto in fiamme e una pagoda sventrata ma la Cina – che teme rivolte – dà la notizia almeno 4 ore dopo e ne minimizza la portata Fiamme in uno dei luoghi più sacri del Tibet: il monastero buddista Jokhang nella città di Lhasa, patrimonio dell’Unesco. Le immagini circolate su Internet mostrano le fiamme sul tetto e almeno una pagoda sventrata nel monastero costruito in legno e pieno di candele votive. L’incendio è scoppiato alle 18.40 locali di sabato (le 11.40 in Italia) ed è stato domato poco dopo, ha riferito l’agenzia di stampa ufficiale cinese, Xinhua che ha dato la notizia del rogo soltanto quattro ore dopo l’accaduto.
Il silenzio e i divieti di Pechino
Le autorità di Pechino non hanno finora nemmeno fornito spiegazioni sulle cause del rogo né dato conto dei danni subiti: Non solo: la polizia ha vietato a chi si trova sul posto di diffondere immagini o informazioni non ufficiali sull’incendio e cancellato il materiale già postato, riferiscono dei tibetani su Twitter.
Ma il tentativo cinese di silenziare la notizia del rogo e il tono intimidatorio rischia di sortire l’effetto opposto e danneggiare ulteriormente i suoi rapporti con il Tetto del mondo, considera Robert Barnett, esperto di Tibet con base a Londra.
Tutte le informazioni riguardanti la regione che rivendica l’autonomia vengono pesantemente censurate dalla Cina e l’accesso di giornalisti stranieri è praticamente vietato da anni, se si eccettuano i viaggi periodici organizzati dal governo di Pechino.
Il «tesoro» spirituale
Il Tempio di Jokhang, che ha oltre 1.300 anni di storia, è uno dei più venerati dal buddismo tibetano e riceve migliaia di pellegrini al giorno.A farli muovere è il Jowo Rinpoche, l’oggetto tra i più sacri del Tibet, una statua ingioiellata dai devoti alta un metro e mezzo situata nella stanza principale, raffigurante Buddha a 12 anni. Stando ai media cinesi, è salva: una sua foto con la data odierna senza alcun commento è stata pubblicata online .