Cecilia Minisci

Illuminiamo il buio, di Cecilia Minisci

Ed è impervio il mio vagare per strade senza voce,
di anima svuotate, dove resiste il niente,
dove tutte le parole, pensate e pronunciate
non arrivano più, nè al cuore nè alla mente
in tempi inabissati nel declino di un presente,
intorpidito da fatti scellerati e troppi volti assenti.
Ognuno si adombra nella nebbia delle idee,
ognuno con le diverse età ancorate e schive,
e tutti in attesa di approdare alle perdute rive,
ora che più fitto è diventato il buio
sopra le verità di storie incenerite,
e luce non filtra che io possa vedere,
guardare di là da questa assurda siepe,
anche se indotti insieme come in una danza
in uno scarno gioco di finzione …
E pensare che c’è stato un tempo di colori
Con sprazzi di sole e di fertili stagioni,
un tempo di luce e forte di speranza,
in parte vero, in parte anche sognato.
Insieme al dolore c’era anche l’amore,
c’erano della giovinezza i grandi sogni
e della gloria c’era pure il canto!


Ma sopra ai nostri sogni di eguaglianza
tutto fu stabilito e tutto disegnato!
E il senso, ora, dove va a finire il senso
delle parole udite, spazzate via dal vento?
Che ne sarà delle piccole cose ormai andate,
quelle dei cuori semplici…che solo loro
hanno guardato con occhi d’innocenza?
Avrà un significato, allora il nostro esistere
se anche il dolore più non ci avvicina?
Si parlerà ai figli con le parole sagge,
quelle rassicuranti dei padri e delle madri,
che danno limpidezza e forza ai loro cuori?
E se ci sarà l’Amore, cosa ne faremo
se non avrà sorrisi, se non avrà perdono?
Guarderanno i naviganti la luna con le stelle sopra il mare,
e dalla Terra, quanti solleveranno il capo verso il cielo
e si sorprenderanno ancora dell’ Immenso,
o tutto apparterrà solo al canto struggente dei poeti?
Ci saranno altre carezze per sentirci vivi,
oppure, miseri, ci rassegneremo forse impuniti,
e discolpati poi, ci sentiremo assolti come i vili?
Oh, se lasciassimo l’infinito ai sogni
quell’universo che non conosciamo
e ancora ci meravigliassimo del sorgere del sole,
dei tramonti che sorprendono perfino le montagne!
Forse sapremmo osservare gli occhi intorno a noi,
aperti a un nuovo nascere del giorno…
e torneremmo come un tempo ad ammirare i fiori,
a sentire il soffice profumo di una rosa
senza che la tempesta ci sorprenda
come sorprende con le nubi il cielo
e con le onde il mare.