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Ciao Fabrizio,
combattente col sorriso
ti stiamo aspettando amico di tutti
che tu appaia sullo schermo,
migliaia di persone aspettano
che tu faccia qualche domanda,
e ti faccia una risata.
Sei silenzioso, strano,
Tu sempre affabile e generoso
oggi non parli e non sorridi
e ti starai domandando perché
portano proprio a te mazzi di fiori
tu che li porgevi con il sorriso alle Miss.
Ma oggi non ti sentiremo,
resterai muto,
saremo noi che
ti daremo l’ultimo saluto
con applausi e commozione
in piazza del Popolo.
Siamo migliaia di persone
che non ti rivedremo più.
“Ciao Fabrizio”,
prima l’omaggio e dopo il lungo addio
Il feretro, nell’auto grigia,
è già davanti alla chiesa.


La tua amata Carlotta é li in piedi
ti sta aspettando.
Tua nipote dice : “Sono sicura che zio da lassù ci guarda e sorride”.
Carlo dice :”Era un fratello”
Troppo piccola la chiesa degli Artisti
per contenere chi vuole darTi l’ultimo saluto.
Se ieri colpiva il silenzio,
di chi ti dava l’ultimo saluto,
qui l’emozione è tangente.
La gente ti applaude
mentre la bara viene portata dentro la chiesa.
Ci sono i carabinieri in alta uniforme,
La bara è coperta da un cuscino di tulipani gialli,
con la tua foto sorridente.
Quel tuo sorriso che ti ha fatto
amare da milioni di persone.
Ti fermavi a parlare con tutti.
Ti donavi, sei stato capace di donarTi.
Ora tutto questo amore
sarà per le tue amate Carlotta e Stellina.

Un tuo caro amico legge la poesia di Borges,
dedicata a te
Amicizia:
“Non posso evitarti di precipitare,
non posso offrirti la mia mano.
Io gioisco quando ti vedo felice,
non giudico le decisioni che prendi.
Non posso evitare la tua sofferenza
ma posso piangere con te.
Posso volerti come sei.
Ho pregato Dio
e ringrazio te per essere mio amico”.

Gli applausi sono forti, sentiti.
Nessuno trattiene le lacrime.
l’applauso sembra interminabile.
Ora nella piazza c’è silenzio
e una grande commozione.
La giornata é diventata
improvvisamente triste

di Rosa Cozzi.