Il centro 5kS3UW4PdI22tWnlIFx0jhijEbHVN52FO7bfOt7-6ek3KoSfzm0AR5bURJzBiOWrNKDweM-yG1PMvUgF6CXapDa4F8oYfxOOyZAG8QQ-TJ8y11MVTPR9LCS1TfgxH5DloN5mb-0-tazMdO_yImRA0kZyTXUZNTAI-9i3oPTWiTKwy3Y=Il centro M8gfqsF2w0O4MOs4VJLoUTCod5QE5TbFTKZotsxuEY8uxjTvoXAAlvptj8QamzMVUrIf8-75byQVHPxWIrO7GXa3ExFSl8xl3Z0zoC6sVhoMuWotqbFByaoFMqg_a7CnaTDLU0QB8mL-TmRK7B3lSvG56hdmzQrWVi1aWfM=s0-d-e1-

Il Centro Studi e Ricerche Urbano Rattazzi di Alessandria organizza la Conferenza Cimbri e Teutoni alla conquista di Roma
Sabato 14 Aprile 2018 ore 17:00 Museo Etnografico Della Gambarina Piazza della Gambarina n. 1, Alessandria. Il Centro Studi e Ricerche Urbano Rattazzi di Alessandria organizza la conferenza “Cimbri e Teutoni alla conquista di Roma“.
INTERVENGONO:
Dott. Luigi Mattioli
Saggista, presenta il libro: “Gens Vaga, quando Cimbri e Teutoni fecero tremare Roma”

Danila Franceschetto
Studentessa di Storia Antica presso l’Università degli Studi di Torino.
MODERA: Alessandro Rolando
Centro Studi e Ricerche Urbano Rattazzi
SALUTA: Avvocato Marco Mensi
Presidente del Centro Studi e Ricerche Urbano Rattazzi.
“Gens Vaga” è la suggestiva descrizione che Tito Livio, con due sole parole, fece dei Cimbri, popolo errabondo e avvolto nelle nebbie indefinite della leggenda. Cimbri e Teutoni, a causa di una serie di catastrofi naturali e spinti dal desiderio di raggiungere una nuova “terra promessa”, partono dallo Jutland intorno al 120 a. C.

Discendono il corso dell’Elba, vengono respinti dai Celti Boi, e nell’anno 113 giungono a contatto con i Romani, nell’attuale Austria. È l’inizio di una scorribanda che sconvolgerà l’Europa, fino a minacciare la potenza capitolina. Cosa sarebbe successo se non fosse intervenuto Gaio Mario, homo novus, a prendere in mano le redini dell’esercito romano? La guerra cimbrica è uno dei conflitti più pericolosi e meno trattati, di tutta la storia di Roma.

Le parole dei grandi storici, da Plutarco a Mommsen, da Livio a Valgiglio, conferiscono alla vicenda una connotazione epica, romantica, indimenticabile. È una storia che non si può ridurre a quel breve cenno che compare sui libri di scuola, perché grandi sono i suoi protagonisti. “Parva nunc civitas, sed gloria ingens”, ci ricorda Tacito. Un popolo ora insignificante, ma ricco di gloria.