Sindrome curriculum per Conte al G7

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Documento comune sul commercio ma Merkel ammette: “Non risolverà i dettagli del problema, con gli Stati Uniti rimangono concezioni differenti”
By Gabriella Cerami
Sono le undici del mattino in Canada, le 17 in Italia, la seconda giornata del G7 è iniziata da poco e Giuseppe Conte parla già a favore di telecamere di accordo sul commercio raggiunto.

È il premier italiano nei fatti a dare la notizia che sarà redatto un documento comune e poco importa se la cancelliera Angela Merkel utilizzerà due ore dopo toni meno trionfalistici dei suoi. Il presidente del Consiglio italiano, che solo mercoledì ha ottenuto la fiducia del Parlamento, inizia il suo lavoro da premer proprio tra i grandi della Terra e a Charlevoix porta tutta la sua voglia di legittimazione.

Quindi non si risparmia nelle dichiarazioni perché è qui, dentro il Mansoir Richelieu, che Conte prova a dimostrare la sua autonomia da Luigi Di Maio e Matteo Salvini che lo hanno scelto alla guida del governo.

È evidente come arrivando in Canada il primo obiettivo di Conte fosse quello di cercare una sponda che rompesse l’isolamento al quale il premier sembra essere condannato. In questa ottica sembra muoversi e infatti, al termine della seconda sessione di lavori, Donald Trump e Conte hanno un colloquio che viene definito cordiale. E anche in questo caso ecco che il presidente del Consiglio, sempre davanti alle telecamere, riferisce: “Trump è molto contento per la vittoria di due nuove forze politiche, M5s e Lega. All’esito di questo colloquio, il Presidente Trump mi ha invitato a Washington”.

La sintonia tra i due c’è. Tra le altre cose si parla ancora del tema Russia. Trump prende la parola e, con il tono irruente a cui ha abituato i suoi partner internazionali, esclama: “Giuseppe (Giuseppi, nella pronuncia del leader Usa, ndr.) ha ragione al 100 percento”. Il riferimento è alla scelta del governo italiano di sostenere la posizione di Trump per un rientro della Russia nell’alveo del G8. Più tardi la delegazione italiana preciserà che “non siamo in Canada per rompere con i nostri alleati europei. Abbiamo detto con forza qual è la posizione dell’Italia. La Russia deve entrare nel G8 ma per farlo serve un percorso improntato al buonsenso”.

Anche se poi è lo stesso ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, secondo quanto riporta Interfax, a dire che “la Russia non ha mai chiesto di essere reintegrata nel G8 e ritiene che il G20 sia il formato più promettente per il futuro”.

Tornando all’accordo sul commercio, malgrado l’annuncio prematuro e quasi spericolato di Conte, il presidente francese Emmanuel Macron precisa che il lavoro continuerà nei prossimi mesi “questo è solo uno step e non risolve tutto. Macron ha sottolineato anche l’isolamento di Washington sul tema della lotta ai cambiamenti climatici, ribadendo che è assolutamente plausibile un “accordo a 6” che lasci fuori gli Usa. La stessa cancelliera Merkel è molto cauta: “Sul commercio il G7 adotterà una posizione comune” anche se “questo non risolverà i dettagli del problema” dal momento che “con gli Stati Uniti rimangono concezioni differenti”. Nel testo c’è l’impegno per ridurre le barriere commerciali e riformare l’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) “il più presto possibile”. E’ l’accordo che hanno raggiunto i paesi del G7, come indica il testo che verrà inserito nel comunicato finale e che è stato visionato dall’agenzia Dpa. “Sottolineiamo il ruolo centrale di un sistema internazionale basato su regole e continuiamo a combattere il protezionismo”, si legge. Poco, nulla da giustificare il trionfalismo del premier italiano.

Del resto l’isolamento di Trump si è plasticamente visto quando il presidente americano ha lasciato in anticipo i lavori del vertice. Ufficialmente per preparare l’incontro di martedì 12 a Singapore con il nordcoreano Kim Jong-un, ma in realtà riservando l’ennesimo schiaffo agli alleati. Così come è stato plateale lo sgarbo di arrivare tardi alla colazione di lavoro dedicata alle donne, che ha provocato a Trump gli sguardi di disapprovazione di tutti i leader.

E l’immagine postata su Twitter dal capo ufficio stampa del governo tedesco la dice lunga sui rapporti tra i leader. Al fianco di Trump, come twitta lo stesso Conte, c’è proprio il premier italiano che sintetizza: “Sto difendendo gli interessi degli italiani”.

Conte prova a districarsi tra i grandi della Terra, ad avere il sostegno di Trump e a comunicarlo il più possibile. Ma poi, fuori da ogni previsione, arriva il commento di Salvini in diretta Facebook: “Complimenti al presidente del Consiglio Conte che finalmente ha rappresentato l’Italia con la sua dignità e il suo orgoglio, senza andare davanti ai potenti con il cappello in mano a dire ‘sissignore'”. Ma a mettere il cappello su Conte è ancora una volta il vicepremier quasi mandando per aria ogni sforzo di legittimazione.
Gabriella Cerami