I giovani amori, di Fina D’Ignoti

I giovani amori
Respirano di fiato sottile,
vivono il mattino già prima della notte
vivono nella luce che si espande dal mare
bevono rugiada
si uniscono al canto delle allodole.

I giovani amori entrano con passo di seta
nella sala della musica,
con le vibrazioni del pensiero
suonano: il pianoforte, i violini, l’arpa.
Trasmettono nuovi impulsi ai poeti e
con loro volano negli spazi dell’antimateria.
Possono nutrirsi di pietre e di sale
possono scalare montagne senza appigli,
riescono a perdonare gli errori
riescono a perdonare l’oscurità delle eclissi.
Possono risolvere il cubo di Rubik
comporre presepi
fondere la cioccolata e farne statue.

I giovani amori sorreggono il mondo
trattenendolo teneramente tra le dita delle loro mani
che stanno vicine e non si sfiorano.