LEI BALLA, di Loredana Mariniello

LEI BALLA

LEI BALLA

Lei balla scalza

sulle note di una melodia eterna,

in una stanza dalla luce spenta

inventa passi che nessuno le insegna.

Chiude gli occhi, segue la musica e sogna,

stendendo ali d’aquila, nell’ aria frizzante

di un ‘eccentrica primavera,

un orizzonte nuovo disegna

Furente e sinuosa pantera,

libera gli arti da una galera immaginaria.

Non più pudica, ma ribelle

gitana, si muove

rompendo i cerchi di ogni catena ,

scoprendosi gioiosa

come quand’era bambina,

inafferrabile falena leggera

in un altrove dorato, finalmente, vola

Nessun vento tronfio d’orgoglio

soffia superbo sulla sua lieve fiamma

e una nivea candela nella notte

più scura tutta sola scintilla,

nessuna fulgida stella

nel suo splendore la eguaglia.

Lei balla, rapita dai movimenti

di una sfrenata danza,

non si accorge d’esser bella,

di un fascino che le invidia anche la luna,

regina austera e immobile di una fissa dimora.

Lei balla e obliandosi all’incanto della tenebra,

all’inatteso evento si rassegna

ogni recondita sua paura

e rivestendosi di una vivace audacia

in quel silenzio sacro si riscopre felice.

Non c’è sguardo che ne ammiri la fierezza

in quell’improvvisa pace,

tutto il mondo raccolto intorno a lei tace,

eppur lei vibra al suono di una celeste voce

che il cuore le rende rapace,

predatore di un battito

rubato ad un attimo

che verace e vorace

corre via veloce