Vettel. Le Mercedes entrambe fuori

Vettel

Il tedesco della Ferrari è di nuovo leader del Mondiale con un punto in più su Hamilton

AFP

Max Verstappen esulta sul podio accanto a Raikkonen (a sinistra) e Vettel (a destra)

STEFANO MANCINI INVIATO A SPIELBERG (AUSTRIA)

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Verstappen in trionfo, le due Ferrari sul podio e le due Mercedes kaputt, rotte, costrette al doppio ritiro per cause tecniche, come non succedeva dal 1955 a Monza. E’ una gara folle il Gp d’Austria vinto da una Red Bull sul circuito di casa, il Red Bull Ring.  

Per Verstappen si tratta della quarta vittoria in carriera e prima stagionale, frutto di strategia azzeccata e di una guida senza errori, con un occhio al consumo delle gomme e una al possibile ritorno delle Ferrari. «Una domenica fantastica», esulta il pilota olandese, seguito a Spielberg da migliaia di tifosi in maglietta arancione. 

Raikkonen è stato velocissimo al via, poi ha pasticciato e perso posizioni, ma senza mai perdere contatto dal vertice. E quando Ricciardo (Red Bull, motore in fumo), Bottas (Mercedes, motore in fumo anche lui) e Hamilton (Mercedes, pressione della benzina) hanno posteggiato a bordo pista è venuto il suo momento. Vettel gli si è accodato senza riuscire a farsi sotto.«Kimi ha lottato per tutta la gara, non abbiamo voluto ordinare ai piloti di scambiarsi la posizione», dice il team principal Maurizio Arrivabene.  

 

Vettel torna in testa alla classifica per un punto su Hamilton, mentre la Ferrari supera la Mercedes nella graduatoria dei costruttori. Un risultato insperato, visto che la casa tedesca aveva portato un pacchetto aerodinamico nuovo, aveva fatto una doppietta in qualifica e fin dalla partenza sembrava irraggiungibile. «Ascoltate me che ho un po’ di anni – sorride Arrivabene -. Quando si porta un’aerodinamica tutta nuova, poi bisogna stare attenti. Magari è un buon pacchetto ma scalda troppo». 

 

Soddisfazione a metà per Vettel: «Non mi sarei mai aspettato di tornare in testa, però senza la penalizzazione (retrocesso da 3° a 6° al via per aver ostacolato Sainz in qualifica, ndr) avrei anche potuto vincere». 

Tutti doppiati gli altri piloti, dalla quarta posizione in giù: nell’ordine Grosjean (Haas), finalmente protagonista di un’ottima gara, poi Magnussen (Haas), Ocon (Force India), Perez (Force India), Alonso (McLaren), Leclerc (Sauber) e Ericsson (Sauber). 

 

Le statistiche post-gara  

La Mercedes interrompe in Austria una striscia di 44 GP consecutivi a punti (la sesta più lunga di sempre, la seconda nella storia della scuderia) iniziata a Montecarlo nel 2016. Risultato storico anche per la Haas: nel giorno del suo 50esimo GP in Formula 1, la scuderia non aveva mai chiuso al quarto posto e piazzato entrambe le vetture nelle prime cinque posizioni. Grosjean e Magnussen hanno invertito la tendenza. Record anche per Alonso, arrivato ottavo, che supera nella storia della F1 Micheal Schumacher in fatto di GP completati: 238 dello spagnolo, 237 del tedesco.  

 

Questo l’ordine d’arrivo del GP d’Austria  

1. Verstappen 

2. Raikkonen 

3. Vettel 

4. Grosjean 

5. Magnussen 

6. Ocon 

7. Perez 

8. Alonso 

9. Ericsson 

10. Leclerc 

11. Gasly 

12. Sainz 

13. Stroll 

14. Sirotkin 

Rit. Vandoorne 

Rit. Hamilton 

Rit. Hartley 

Rit. Ricciardo 

Rit. Bottas 

Rit. Hulkenberg 

 

Classifica piloti  

VETTEL 146 

HAMILTON 145  

RAIKKONEN 101  

RICCIARDO 96  

VERSTAPPEN 93 

BOTTAS 92 

MAGNUSSEN 37 

ALONSO 36 

HULKENBERG 34 

SAINZ JR 28 

PEREZ 23 

OCON 19 

GASLY 18  

LECLERC 13 

GROSJEAN 12 

VANDOORNE 8 

STROLL 4 

ERICSSON 3 

HARTLEY 1 

SIROTKIN 0 

 

Classifica Costruttori  

FERRARI 247  

MERCEDES 237 

RED BULL 189 

RENAULT 62 

HAAS 49 

MCLAREN 44 

FORCE INDIA 42 

TORO ROSSO 19 

ALFA ROMEO SAUBER 16 

WILLIAMS 4