La prodigalità dell’avarizia, di Antonietta Fragnito

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Riflessioni filosofiche sull’avarizia prodiga

A ben pensarci il mondo umano è governato dall’avarizia, perfino da quella del gesto, della parola che non costano nulla in termini economici. Penso al danno che produce il genitore quando commette il peccato dell’assenza in presenza.

Il bambino non visto, non ascoltato, si metterà a vagare nel mondo alla ricerca di un surrogato d’ amore, ma non troverà altro che misere controfigure che recitano più o meno lo stesso copione del genitore distratto o di quello psichicamente malato.

Andando sul generale, quanta aggressività riversano sui cosiddetti avari coloro che si credono prodighi, e quanti termini dispregiativi sono stati coniati per definire questo stato. Nell’avarizia, a mio parere, convergono molti moti umani.

Alla fine l’avarizia, se è un preservare risorse se è tutela dell’ambiente, se è risparmio per le generazioni future ha in se’ una grande prodigalità.’ Perfino quando conforta paure esistenziali e regala illusioni di eternità, reca in se’ una grande generosità.

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