Mondiali 2018: illusione Inghilterra ma l’ultima parola è sempre della Croazia

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Storica finale per Modric&C: rimonta completata ai supplementari. Grande reazione nella ripresa, decisivi i gol di Perisic e Mandzukic

Lo juventino Mario Mandzukic, 32 anni, segna nel 2° tempo supplementare lo storico 2-1 che porta la Croazia in finale

ANTONIO BARILLÀ INVIATO A MOSCA

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Una rimonta «made in Italy», griffata Ivan Perisic e Mario Mandzukic, trascina la Croazia in finale: domenica partitissima con la Francia, sognando il primo Mondiale della storia. Gli inglesi, illusi da Trippier in apertura e in partita fino ai supplementari, traslocano invece a San Pietroburgo per contendere al Belgio un posto su podio. 

Inutile gol di Trippier 

Il ritorno di Brozovic davanti alla difesa è l’unica novità di Dalic, immutata invece la nazionale dei Tre Leoni rispetto all’ultima partita. Il centrocampista dell’Inter deve portare equilibrio, catturare palloni senza trascurare il rilancio: il conseguente 4-1-4-1, con lo juventino Mandzukic terminale offensivo, diventa 4-2-3-1 quando Rakitic oscilla. Soutghate sceglie il 3-5-2, ma anche Henderson, a ben guardare, è staccato dalla mediana: dovrebbe organizzare il gioco, avviare le geometrie destinate a raggiungere Sterling e Kane, in realtà il regista trotterella e dei due attaccanti si perdono presto le tracce. 

L’incompiuta di Southgate  

Il gol fulmineo di Trippier – punizione velenosa su cui Subasic scatta tardi, ennesimo piazzato vincente degli inglesi – disorienta un po’ la squadra croata che fatica a imbastire una reazione, cercando gloria con tiri da fuori o azioni individuali senza sbocco, e quando una volta arriva in area Stones sbroglia con un anticipo sontuoso. Tra errori tecnici e manovre approssimative, l’unica palla gol viene fabbricata da Modric, ma a Rebic, per battere Pickford, non bastano due tiri consecutivi. Appena più avvolgente, di sicuro in questa fase più pratica, l’Inghilterra, non casualmente a un passo dal raddoppio: Kane, però, solo davanti a Subasic, si lascia respingere il destro e sulla respinta becca il palo, Lingard cerca il tocco perfetto e sciupa un bel lancio di Alli. 

 

Secondo tempo da gigante  

La ripresa non lascia immaginare subito una svolta: la Croazia gestisce meglio, ma non affonda e l’Inghilterra privilegia il controllo. S’accendono piccoli focolai di nervosismo però restano spente le emozioni, a tratti la prevedibilità rasenta la noia. Basta un lampo, però, per cambiare d’improvviso scenario, azzerare e infiammare la partita: Vrsaljko, recuperato dopo qualche apprensione, avanza e crossa per Perisic che pareggia in spaccata alta. Il guizzo non è occasionale, nella ripresa il nerazzurro giganteggia e attorno a lui cresce tutta la squadra. Dopo il pareggio, come prassi, gli stati d’animo s’invertono, carica croata e depressione inglese: ancora Perisic colpisce un palo clamoroso approfittando d’un black-out difensivo, sulla ribattuta Rebic calcia debole su Pickford, più tardi Mandzukic allunga brividi in diagonale. I ritmi aumentano insieme alla sofferenza britannica, ma l’uno a uno approda ai supplementari. Anzi, in pieno recupero, a cambiare destino al match, potrebbe essere semmai un’inzuccata di Kane.  

Soluzione al 109’  

Nemmeno questo è un caso, perché le palle aeree sono le più insidiose per Subasic – quando Stones lo spiazza, Vrsaljko intercetta -, ma lui a conti fatti non corre pericoli seri, invece a Pickford è fatale una respinta difensiva, un’azione concitata in cui Perisic s’insinua liberando Mandzukic sottoporta: lo juventino non sbaglia ed esalta la Croazia: in questo stesso stadio, domenica sfiderà la Francia di Deschamps.