Vicino, vivo, di Valerio Villari

Vicino vivo

Lontano
dal tuo volto
e dalle tue guance
o dalle tue mani
non posso ergermi
come l’albero,
e sogno
il profumo
dei tuoi capelli
ed il sapore
del tuo sorriso,
scoprendo
il tuo profumo
mai impetuoso
senza rapide,
senza cascate
e non fa male,
come la spina
della rosa
e non è violento,
come quello
del tempo
senza te.

Siamo fatti
di terra
e viviamo
come aria,
con il bisogno
dell’aria

Siamo come
il legno
e i ceppi
nel camino
che ardono
e brillano,
come la tua pelle
e la foglia
bagnata di rugiada
e la lacrima
al sole
che dagli occhi
gioiosa scende
dopo il
tuo bacio

Posso specchiarti
nelle ombre
della sera
e trovarti
nel buio del
mattino,
ti trovo
nell’odore
dell’aria
ed in quello
delle fragole,
come quelle
del tuo corpo
da dove mi
sono nutrito,
da dove ho
bevuto
il tuo seme
per fiorire,
poi,
sulle tue labbra
sfiorandole
con le mani
dopo
che il tuo seno
le rese timide, ma
mai impaurite.

E odorerò di carta,
carta colorata,
graffiata da
questo inchiostro
che ha danzato,
come per me
ha danzato
tutto il tuo corpo,
il tuo amore
ed il mio,
ballerini
nella vita
dai fianchi
stretti,
come i tuoi
che ho stretto
nel cuore
mentre dall’alto
giungeva pure
il profumo
dei fiori
in cielo
quando è giorno,
ma anche la notte,
che brillano
di bianca brina,
come i tuoi occhi
quando al
mattino
fugge la luna

dalla notte
e si nasconde
nella tua bocca
nel tuo profumo
che è come
quello della terra
smossa e lo
stesso
delle
brulle zolle
che profumano
d’arancio
e di arance
profuma
la mia vita,
quando respiri
nelle mie vene,
quando la
tua bellezza
è più di
ogni bacio
che mi porta
alla tua bocca

ed il mattino,
amore caro,
mi giunge
meraviglioso.

Valerio Villari

[Immagine: Web “Coppia Ballerini in natura”]