NELLL’ORA DEL SILENZIO, di Fina D’Ignoti

Sarà mio maestro l’amore
nei cantici, nei versi non detti
maestro di poesia
affamata di pane, assetata di vino.
“Re!” Così lo chiamerò
aprendo gli occhi al sole del domani
e l’afflizione muta e senza forma
creatura solitaria diverrà
cui nessuno darà ascolto.
Nessun popolo sarà straniero nel mio cuore,
attenderò le prostitute fare ritorno,
le abbraccerò sui sagrati delle chiese chiuse.
La mia terra non avrà più doglie
non partorirà più morte,
moglie sarà di tutti i muti desideri,
madre sarà delle stelle aldilà della notte,
dirigerà felice il coro dei poeti
chiamandoli in assemblea interamente
anche senza memoria, senza speranza,
senza regole, senza sapienza.
Io poggerò l’arpa , i miei strumenti e
nell’ora del silenzio ascolterò.