L’ARGENTO BRUCIA GLI OCCHI COME LAVA, di Gianni Regalzi
L’ARGENTO BRUCIA GLI OCCHI COME LAVA
Prendi l’argento al limitar del tempo,
guardati indietro e con dolore ridi,
non è servito a nulla il tuo passato.
Le note del violino, applausi, elogi
sono svaniti all’ombra d’un rimpianto.
Oltre il sipario il mondo era ai tuoi piedi
e con il tuo talento ipnotizzavi
fino a condurre il pubblico al delirio.
Volavan le tue dita e il legno amato
spargeva paradisi d’armonie.
Crome, biscrome, pause e virtuosismi
facevano di te un mostro sacro.
A volte però il fato mostra i denti,
denti con gli occhi azzurri come il mare.
L’incontro fu fatale e la tua vita
incominciò a vestirsi d’infinito.
Furono mesi e mesi d’altri mondi,
giorni di gioia e notti arcobaleno
tingevano il tuo tempo senza tempo.
Ma un giorno maledetto a tinte scure
inaspettata giunse il manto nero
che senza indugio alcun recise il fiore.
Ed ora questo argento come lava
ti brucia il senno e ridi senza senso.
Alessandra, 15 Iyyar 5775 (4/5/2015)
Gianni Regalzi
(da “Silenzi e Pensieri” dir.ris.)
(Foto da Google immagini)