Messaggio di Severino Saccardi – direttore di “Testimonianze” –  per gli amici di Gian Piero

Severino Saccardi

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Messagg

Sono rimasto veramente colpito dalla triste notizia che mi ha comunicato il mio fraterno amico Giorgio Manfredi. Purtroppo sono giorni in cui gli eventi dolorosi non sono mancati.

Pochi giorni fa se ne è andato il caro Lodovico Grassi (fondatore, insieme a Ernesto Balducci, di “Testimonianze” e poi direttore della rivista) e ora, come vengo ad apprendere, Giampiero Armano.

Anche se da molto tempo non sono più venuto da voi, mi sento legato ad Alessandria ed a Valenza, per la calorosa accoglienza che ho sempre ricevuto, in occasione della presentazione di un volume della rivista o della discussione di un qualche tema di carattere politico-culturale o ecclesiale.

Ogni volta che un amico, una persona cara, se ne va, ci sentiamo più soli. E ci troviamo a chiederci  una volta di più il senso stesso del nostro esistere e del nostro essere al mondo. Ognuno di quelli che se ne vanno, lascia però un segno. E’ per quello che vive il nostro ricordo.

Giampiero Armano ha scritto ( nel 2002, nel primo decennale della scomparsa di Ernesto Balducci) un contributo per il volume che la rivista dedicò allora al suo fondatore. Quell’articolo aveva come titolo:  Perché la memoria ci aiuti ad essere uomini di speranza.  Nell’articolo, c’è un passaggio in cui si afferma: “(…) il suo ricordo per noi è speranza. L’autore si riferiva, naturalmente, ad Ernesto Balducci (ed all’attualità della sua lezione) ma credo di intuire (per l’impressione che ne ho sempre avuto quando l’ho incontrato e per il bene che me ne ha detto Giorgio Manfredi) che, in quelle parole, stia anche la chiave per capire la cifra della vita e dell’impegno di Gian Piero.

Vi sono vicino con il cuore e vi invio un abbraccio.

Severino Saccardi – Direttore di “Testimonianze” – 05.08.2018

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Nota di post-fazione di Dario Fornaro

La lettera del direttore della prestigiosa rivista fiorentina – veicolataci dall’amico Manfredi – oltre che andare ad aggiungersi ai numerosi messaggi e ricordi che si vanno scompaginando in memoria  di don Gianpiero, testé scomparso, mi obbliga a riprendere , dallo scaffale dei “libri congelati” , il numero speciale (421-422 / marzo-aprile 2002 / pp. 360 + cd) di “Testimonianze” che acquistai a Valenza  nella serata della sua presentazione pubblica. E a riscoprire il da me dimenticato contributo di Gianpiero, nella sezione “Un nuovo umanesimo”.

Se fosse l’inizio – come già avvenuto per don Walter Fiocchi – della ricognizione/riordino degli scritti di un Altro che ha molto agito e parlato, ma anche scritto, non potrei che beneaugurare.

Tra l’altro l’articolo di Giampiero trae occasione dalla sbobinatura dell’intervento affollatissimo che Padre Balducci tenne a suo tempo nella chiesa di San Paolo ad Alessandria. E di Balducci, e della memoria, già così si esprimeva con antica passione : “Il suo impegno (…) per non lasciare spegnere  anche il “lucignolo fumigante” è stato per noi una forte scossa a riprendere il filo della memoria, altrimenti non si può essere uomini di speranza”