Ponte Morandi è una drammatica ferita per Genova, di Raffaella Paita

Il crollo del Ponte Morandi è una drammatica ferita per Genova, importante porto del Mediterraneo, città industriale e ora anche polo di attrazione turistica. La città reagirà a questa tragedia, ma deve avere il governo accanto, perché questo dramma ha dimensioni nazionali e internazionali.

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Adesso gli obiettivi devono essere chiarissimi: realizzare senza indugi la gronda, che ormai ha tutte le autorizzazioni basta tentennamenti da parte del ministro Toninelli; ricostruire tutto il ponte, non solo la parte crollata, nei tempi più rapidi possibili, a spese di Autostrade per l’Italia; organizzare un’alternativa temporanea al ponte costruendo in tempi rapidissimi la nuova rampa tra la strada a mare di Cornigliano e lo svincolo autostradale dell’aeroporto, disegnando un percorso veloce e protetto dalla Foce (inizio sopraelevata) a Sestri (Via Albareto); realizzare il tunnel della Fontanabuona (200 milioni, 2 anni di lavoro) non solo per rilanciare la valle, ma anche per creare in tempi brevi un collegamento alternativo Tigullio-Busalla-Milano, per alleggerire il nodo di Genova; sgravare immediatamente i genovesi che devono transitare in autostrada dei pedaggi.

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