di Giorgio Morabito
VI PRESENTIAMO LA SILLOGE POETICA DI Giorgio Morabito ” FRUSCIO DI ORME” EDITA DA IRDA EDIZIONI.
Prefazione
“Non cercate di prendere i poeti perché vi scapperanno tra le dita”; così parlava la straordinaria Alda Merini quando le si chiedeva un parere sui poeti. E come darle torto! Sì, perché i poeti non possono essere presi, acciuffati o relegati dentro uno stereotipo, i poeti sono alito di vento che sfugge ad ogni regola, ad ogni convenzione, ad ogni imposizione sociale, culturale, religiosa e politica.
E, leggendo le parole della poetessa dei Navigli, non si può che pensare alla straordinaria dote letteraria di Giorgio Morabito, poeta a 360° e persona dal sentimento onesto che riesce a dare del tu alla vita attraverso la poesia.
I versi dell’autore sono delicati, essenziali e dettati da un’aurea quasi mistica di linguaggio che li rendono unici e caratteristici. C’è un microcosmo che parla senza mai invadere, senza tediare e senza pretendere di essere verità assoluta.
Giorgio non si esalta ma incide, non fa voli pindarici ma viaggia dentro un sogno artistico che si fonde all’io con meravigliosa genuinità che prende il lettore. Tutto è una fusione di suoni e di parole che rendono l’opera eclettica ma equilibrata; e pian piano che si scava nel pensiero del poeta si scopre integra quella timidezza che non è ipocrisia ma al contrario è tenera forma di rispetto per la vita, per gli altri e per se stesso.
Giorgio non è un poeta qualunque, non vuole stupire, non vuole artefarsi fingendo di essere quel che non è, egli vuole solamente parlare, o meglio vuole far parlare il suo mondo che si incanta ancora davanti ad un tramonto, ad un’alba o davanti agli occhi della donna che ama; e lì, in quegli istanti, capisce che nella vita è stupido indossare maschere, fingersi diversi per sembrare migliori, in quei momenti, quando il cuore batte perché partorisce poesia capisce che la bellezza di tutto sta nell’essere e non nell’apparire, sta nel dire ciò in cui si crede senza lasciarsi trasportare dalle mode del momento.
Giorgio capisce che egli è un cantore d’amore e di anima, e, senza opposizione, accetta il suo ruolo con umiltà e da uomo coraggioso qual è, accetta il suo compito nella vita, quello di donare al mondo perle di saggezza e di elegante e raffinata arte poetica.
PREFAZIONE A CURA DI FRANCESCO LUCA SANTO
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