I furti nelle abitazioni non avvengono per casualità

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…. Avevano anche un equipaggiamento da professionisti. Guanti per non lasciare impronte, il flessibile e gli arnesi per trasformarlo in un martello pneumatico, per smurare le casseforti. Due ricetrasmittenti, per parlarsi attraverso quelle e non rischiare di essere localizzati con eventuali cellulari. E una sorta di rilevatore di metallo, simile a quelli che vengono utilizzati per trovare nei muri tubature e cavi elettrici, per scovare le cassaforti. Anche spray urticanti, in caso fossero stati sorpresi da qualche inquilino. Per assicurarsi la fuga. Infine una moto con la targa clonata da quella di un’altra due ruote ….

 I furti nelle abitazioni non avvengono per casualità, di Claudio Martinotti Doria 

Quelli sopradescritti sono tra i ladri meno attrezzati, anche se la lista dell’attrezzatura riportata nell’articolo del Secolo XIX , da cui ho effettuato l’estrapolazione, potrebbe sembrare piuttosto professionale e significativa.

Vi sono bande di ladri professionisti che oltre alla cosiddetta chiave bulgara o grimaldello bulgaro, che utilizzano per aprire le serrature di sicurezza di vecchia concezione tecnica, dispongono dei più sofisticati strumenti che la tecnologia metta a disposizione (tutto acquistabile on line), come i rilevatori di allarmi e di telecamere attive, che sono dispositivi non più grandi di un pacchetto di sigarette che puntati verso la telecamera ti rivela subito se è vera e in funzione, per cui coloro che le mettono finte non credano di ingannare i professionisti.

Ma soprattutto dispongono di microtelecamere che possono essere piazzate ovunque e con un discreto raggio di azione, cioè di ricezione, per cui possono benissimo rimanere nascosti in qualche furgone o postazione a centinaia di metri di distanza, se poi l’area è connessa al wireless i problemi si riducono ulteriormente, potendo seguire le potenziali vittime da distanze ben maggiori.

Raramente le bande dotate di strumentazione elettronica vengono catturate ed è il motivo per cui non si sente quasi mai di sequestri di tali dotazioni professionali in mano ai ladri, ma non esiste altra spiegazione al fatto che ti entrino in casa proprio nell’ora e mezza che tutta la famiglia si è dovuto assentare per un emergenza (a parte gli abitudinari, quelli non costituiscono un problema). Inoltre potrebbero disporre anche di microfoni amplificati direzionali, per accertarsi che in casa non sia rimasto nessuno.

La gente comune invece è sempre convinta che vi sia la mitica “talpa locale”, secondo loro in ogni paese ci sarebbe una talpa, un informatore, che dovrebbe essere molto ben informato su tutti gli abitanti, uno in pratica che non si farebbe mai i cazzi propri e dovrebbe piazzarsi davanti a tutte le case col taccuino per prendere appunti sulle abitudini di ogni famiglia, o che dovrebbe essere talmente abile da far parlare le potenziali vittime sugli argomenti di suo interesse, magari offrendo loro da bere superalcolici, e naturalmente passerebbe inosservato, perché mai nessuno sa indicare chi potrebbe essere questa fantomatica talpa locale.

Nemmeno il prete di paese di una volta poteva conoscere tutte le abitudini e i fatti di ogni singola famiglia, figuriamoci ladri che vengono da fuori, spesso da molto lontano. Secondo voi trovano subito una talpa in ogni borgo, per di più eccezionalmente informata su quali famiglie colpire e quando. E’ molto più probabile che la “talpa” sia interna alla famiglia, avendo rivelato in qualche social network, per pavoneggiarsi con presunti amici e conoscenti, informazioni delicate che avrebbero dovuto rimanere riservate. Quindi la talpa è spesso involontaria, sprovveduta e ingenua, che per vanità fornisce informazioni sensibili ai potenziali ladri, che attingono a piene mani dai social network per individuare quali famiglie e case colpire andando a colpo sicuro. Eppure la maggioranza delle persone, oltre alla famigerata talpa, imputa la responsabilità del colpo a qualche sopralluogo o appostamento in loco da parte di complici dei ladri. Secondo loro qualcuno si sarebbe piazzato per chissà quanti giorni a sorvegliare la loro abitazione, riscendo a passare inosservato, in paesi dove tutti quanti (o quasi) si fanno gli affari degli altri e individuerebbero subito un estraneo con fare sospetto. Anche se poi non chiamerebbero i carabinieri tempestivamente, ma semmai lo rivelerebbero tardivamente in contesti inappropriati, essendo il senso civico a livelli rasenti la suola delle scarpe. Altroché il controllo di vicinato!

E’ altresì più logico e molto più probabile che, una volta individuata la casa, secondo i loro criteri selettivi ed esperienza accumulata, oppure in base a informazioni riservate, queste sì, ottenute da una talpa istituzionale magari inserita in qualche ufficio fiscale, catastale, filiale di una banca, aziende si servizi, ecc. dove raccogliere dati preziosi sulle case e i proprietari, poi piazzino una telecamera in posizione strategica per qualche giorno per controllare i movimenti e decidere il momento più propizio per fare il colpo. Tra l’altro sono le stesse microcamere utilizzate per scopi scientifici, ad esempio per il rilevamento della presenza e abitudini della fauna selvatica da parte di zoologi e naturalisti. Quindi si tratta di apparecchi che possono essere installati all’aperto e non temono gli agenti atmosferici e sono facilmente mimetizzabili.

Le bande di professionisti del furto nelle abitazioni, quelli cioè che ti ripuliscono di tutto trovando ogni nascondiglio, anche il più remoto e inaccessibile e aprendo qualsiasi cassaforte o armadio blindato, è difficile che debbano ricorrere ai soliti metodi che spesso vengono citati per fare prevenzione e cercare di sensibilizzare soprattutto gli anziani, rendendoli ancora più diffidenti e asociali. Mi riferisco ai soliti consigli di non aprire a nessuno, anche se si spacciano per addetti delle varie imprese fornitrici di servizi, tipo gas, acqua, energia elettrica, poste, ecc., addirittura anche agenti in divisa, che potrebbero essere falsi. Insomma inducono alla paranoia. In realtà costoro, che ricorrono a tali trucchi abusati e logori, sono ladruncoli e truffatori, tuttalpiù potranno sottrarti quello che è facilmente e rapidamente a portata di mano, ma non sono certo coloro che ti perquisiranno casa meticolosamente svuotandola di tutti i valori.

Sorvoliamo poi sull’efficacia degli allarmi elettronici acustici. Stando all’esperienza ozzanese, località nella quale, in seguito alla sistematica attività dei ladri che hanno già ripulito l’80% delle case del Lavello, quasi tutte le vittime hanno installato un sistema di allarme, ovviamente solo dopo aver subito il furto. Pare che tali allarmi, installati in fretta e furia, servano soltanto a dare fastidio ai vicini, suonando in continuazione senza motivo. Probabilmente per l’imbranatezza e smemoratezza dei proprietari che non sanno farli funzionare e/o non ricordano di averlo messo in funzione o non li hanno fatti tarare bene, per cui quando non sento suonare qualche allarme, mi preoccupo, perché mi viene il sospetto che siano stati disattivati dai ladri in azione, perché so per esperienza che fintanto che li sento suonare, significa che i proprietari sono in casa … J

In conclusione, il miglior complice dei ladri professionisti, oltre alla tecnologia è la stupidità umana. La prevenzione migliore è inizialmente quella di sostituire tutte le serrature, anche di sicurezza (se sono vecchiotte), con serrature di ultima generazione, non scassinabili o apribili con il grimaldello bulgaro, poi eventualmente piazzare allarmi che inviino in tempo reale le immagini della casa al tuo smartphone ovunque ti trovi, per controllare se l’allarme è motivato o è un falso allarme, evitando quelli acustici che non servono a una mazza se non a infastidire i vicini. Altro consiglio utile è dotarsi di un armadio blindato affidabile, molto più difficile da aprire e soprattutto rimuovere rispetto a una cassaforte a muro, che spesso viene asportata interamente o comunque aperta con discreta facilità. Tra l’altro dotarsi di un armadio blindato garantisce il risarcimento del danno subito da parte dell’assicurazione, che conviene comunque stipulare, perché nessuno, per quante precauzioni e accorgimenti possa adottare è esente dal rischio di furto. Perché dipende sempre dalla professionalità di coloro che ti possono aver preso di mira.

Infine, ma questo dipende dalla politica legislativa, occorrerebbe che quando il ladro viene catturato, e sappiamo che succede raramente, generalmente con la fedina penale pulita (perché un professionista è difficile che si faccia beccare se non per sfiga, infatti sono perlopiù incensurati), non venisse subito rimesso in libertà in quanto rischia una condanna mite, ma si dovrebbero rendere le pene più severe, prevedendo condanne a pene detentive certe e sufficientemente deterrenti, oltre alla confisca di tutti i beni posseduti, perché si presume siano frutto di attività illecite.

E’ ovvio che, se un ladro rischia solo di sporcarsi la fedina penale ma è certo di rimanere in libertà, non è motivato a desistere dal proseguire un’attività così lucrativa e impunita, motivo per cui vengono in Italia a rubare anche dall’Estero, proprio perché sanno di poter godere di un trattamento privilegiato

Claudio Martinotti Doria