Chandra tuo-ritratto

Sopra te

Sopra te che sei un normale
ovvio celeste amore
con rughe a vista
vedo il cielo eccelso
come una tazza
Come un altare vedo
quel bieco paradiso tuo
che non è il mio
e mi ha affittato una stanza
per una sera
Mi intarsio
come un vecchio stipite
così i tuoi occhi possono scrutarmi
dal posacenere
Sviolini la musica del corpo
Un’ assordante idea
mi spinge a oblunare
Mi concedo offuscata
alla trasgressione del verso
rischiando di fare inutile poesia
La musica si genera fra le dita
come fa il secchio che risale dal pozzo
Con l’ambizione di essere l’oceano.