Intervista a Tania Scavolini a cura di Izabella Teresa Kostka

Tania Scavolini

di izabella teresa kostka, https://versospazioletterarioindipendente.wordpress.com
1.I.T.K.: Carissima Tania, è un piacere ospitarTi sulle pagine del VERSO – SPAZIO LETTERARIO INDIPENDENTE.
Sei un’ artista poliedrica ed eclettica, ti trovi a tuo agio sia generando intensi e scaltri versi poetici, sia dipingendo o disegnando con successo. Qual è il significato dell’arte per Te? Ti senti realizzata oppure sei alla ricerca infinita di un impeccabile e personalizzato linguaggio artistico?

T.S.: Cara Izabella è un grande piacere anche per me essere ospitata sulle pagine del “Verso” e ti ringrazio dell’intervista. Sono effettivamente una persona poliedrica, con tanti interessi in diverse forme artistiche.

In qualità di artista, sento di poter offrire il mio contributo con il personale bagaglio di esperienza nella poesia e nella pittura, ma sono anche un’amante, come semplice spettatrice, di altre forme artistiche quali la scultura, la fotografia, il cinema, la musica e il teatro.

L’arte secondo me è l’espressione massima dell’Io dell’artista, che può estrinsecare la sua interiorità o anche ciò che la sua personale lente può osservare del mondo circostante portandola, attraverso la sua espressività, ad essere oggetto di fruizione a vantaggio di tutti. L’arte in questo modo diventa universale.
Sono sempre in continua ricerca per soddisfare un’esigenza personale di miglioramento dello stile per quanto riguarda la poesia, e delle tecniche pittoriche per quanto riguarda la pittura. In poesia, l’esigenza di creare un buon livello stilistico mi rende soddisfatta, ma ritengo non sia sufficiente. Dico spesso che la poesia non è un’equazione matematica il cui risultato è il componimento perfetto, dico anzi che deve piacere, toccando determinate corde empatiche. Questo succede solo quando i versi sono veicolo di trasmissione di stati d’animo emozionali che viaggiano fino al cuore del lettore. Quando ciò accade mi sento veramente realizzata.

2. I.T.K.: Come poetessa hai pubblicato su numerose importanti antologie collettive e su tue individuali raccolte monografiche, attingendo l’ispirazione ad un mosaico di variopinta tematica. Ultimamente è uscito il tuo nuovo libro di poesie dedicato integralmente all’impegno sociale. Come mai questa scelta? Parlaci della tua ultima opera.
T.S.: Ho sempre creduto nell’idea di questo libro dal titolo “Urla dal silenzio”. Un’intuizione già accarezzata molti anni fa e finalmente realizzata tramite la ricerca di temi sociali a cui volevo porre un accento di rilievo, raccogliendo sia poesie già scritte nel corso degli anni, sia poesie inedite. È la mia quinta raccolta, la seconda pubblicata dalla CTL Editore Livorno, e l’esigenza di scrivere un libro di poesie interamente a sfondo sociale è stata avvertita per assolvere un preciso dovere d’impegno civile. Poesia di denuncia quindi che ritengo possa scuotere le coscienze spesso intorpidite dall’indifferenza in cui i versi si trasformano in ponte immaginario tra le realtà più disagiate, emarginate, abusate e la cosiddetta società civile. Il titolo è nato spontaneamente pensando alle urla degli oppressi che subiscono gravi soprusi, che si levano inascoltate contro il silenzio dell’indifferenza della società. La cover è stata disegnata da me ed elaborata poi fotograficamente e ritrae una giovane madre migrante col suo figlioletto in braccio, avvolti in una coperta appena sbarcati da un barcone. La raccolta è dedicata a Zihindula, la bambina congolese ora adolescente che ho adottato a distanza e che considero fortunata rispetto a tante sue conterranee, e che rappresenta un messaggio di speranza affinché tante situazioni di conflitto e disagio, di emarginazione e abusi, di violenza e di violazione dei diritti umani, possano un giorno non lontano migliorare, anche grazie alla sensibilizzazione, se non di tutta, di una parte dell’umanità.
Le dieci tematiche sono: disabilità e diversità, emarginazione, problemi legati al mondo del lavoro, migranti, abusi sui bambini, violenza contro la donna e femminicidio, mutamenti ambientali, disagi legati alla vecchiaia, terrorismo e guerra.
“Urla dal silenzio” è anche una raccolta di brevi racconti che introducono ai vari temi e sono per lo più tutti inediti. Sono da considerarsi come una porta che si apre su una stanza oscura che ci fa orrore e paura, ma che bisogna aprire per prenderne coscienza e conoscenza.
In ultimo, vorrei sottolineare che la prefazione attenta ed incisiva è stata sapientemente scritta dalla critica letteraria Marzia Carocci, persona che stimo enormemente, di estrema sensibilità e acutezza di analisi e che colgo l’occasione di ringraziare per aver compreso immediatamente quale fosse il mio messaggio e il mio intento.

3. I.T.K.: George Bernard Shaw disse: “Il peggior peccato contro i nostri simili non è l’odio ma l’indifferenza: questa è l’essenza della mancanza di umanità.” Sei d’accordo con questa affermazione? Secondo te la poesia e la scrittura di carattere sociale riusciranno a frantumare il muro dell’odio, sofferenza e disuguaglianza che ci circondano oppure, come spesso accade, rimarranno soltanto sugli scaffali delle librerie senza giungere al cuore dei lettori? Credi che questa tematica poco commerciale possa attirare l’attenzione delle masse?
T.S.: Sono assolutamente d’accordo con l’affermazione di Shaw a cui aggiungerei anche quella di Gramsci: “Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.”
Non so se la poesia e la scrittura a sfondo sociale riusciranno a frantumare il muro dell’indifferenza, e quindi scuotere coscienze prive di umanità, ma certamente nutro questa speranza. La tematica sociale è poco commerciale, non sufficientemente pubblicizzata, non se ne esalta il suo valore intrinseco e se anche venduti questi libri rischiano davvero di fare solo bella presenza nelle librerie, ma confido nei pochi che invece ancora non solo leggono questi libri ma ci riflettono sopra, ne fanno argomento di discussione, divulgandone i concetti di fondo e sensibilizzando anche altri possibili lettori. Una specie di catena umana che possa via via attirare sempre più persone.

4. I.T.K.: Sei un’artista a 360°, secondo Te qual è il futuro dell’arte nel nostro mondo sempre più ostile e meccanizzato? La supremazia dell’AVERE E APPARIRE sull’ ESSERE E SENTIRE lascia ancora qualche spazio alla sensibilità e fragilità dell’essere umano?
T.S.: Io credo che la storia sia composta di cicli e che in questo momento sicuramente l’arte è relegata ad un ruolo marginale e spesso di nicchia. Così non era molti anni fa e ciò si poteva riscontrare in tutte le arti, dalla pittura, alla poesia alla drammaturgia ecc. ecc. Un impoverimento culturale complessivo a cui non possiamo che assistere impotenti, continuando però a coltivare e a promuovere iniziative tese ad un risveglio della cultura in generale. Certo, il passaggio dall’essere, che ha contraddistinto le epoche precedenti, all’avere e apparire dei tempi attuali, complica la penetrazione dei valori espressi nell’arte. Tuttavia non sono affatto pessimista ed anzi, proprio la mia incessante ricerca di emozioni in forma poetica e talvolta in forma pittorica, mi spinge a sperare in un nuovo rinascimento dell’interesse per l’arte in generale, che saprà unire le forme tradizionali a quelle più innovative. Avremo bisogno in sintesi di uscire da meccanismi di puro business ed entrare in una fase nella quale si faccia cultura senza sottostare alle logiche di mercato, o peggio di speculazione che sviliscono l’artista vero e che a volte promuovono la mediocrità.

5. I.T.K.: In Italia si legge sempre di meno eppure… gli scrittori e gli aspiranti poeti sbocciano su internet come le margherite in primavera. Secondo Te è soltanto la corsa per un facile apprezzamento (like) oppure la voglia di ritrovare il perduto valore della letteratura? Al popolo mancano le emozioni oppure abbiamo a che fare con il fenomeno dei “contemporanei Narcisi”?
T.S.: È vero Izabella, si legge sempre meno e questo è un peccato. Il fluire veloce del tempo a volte è nemico della lettura in pieno relax, ma oltre a questo c’è anche da parte di tanti, una disaffezione alla lettura per l’assenza di questo desiderio. Nonostante ciò prolificano sui social e su piattaforme dedicate, aspiranti scrittori che sembrano avere un certo seguito, forse perché la lettura è veloce e raggiunge proprio tutti facilmente. Per quanto riguarda la nascita sorprendente di un gran numero di scrittori, credo sia un fenomeno dei tempi attuali in cui sono tanti a scrivere, ma pochi in modo apprezzabile. Diceva la grande Alda Merini, la casa della poesia non avrà mai porte e nel web c’è posto per tutti davvero, ma non nel senso che intendeva la Merini. E molto diffuso il concetto dell’apparire piuttosto che del sentire ed essere, quindi subentra un certo narcisismo e una conseguente corsa agli apprezzamenti (like) che sicuramente non porta al miglioramento delle proprie attitudini o capacità, ma piuttosto al solo esibizionismo. Di contro apprezzo e stimo tanti poeti e scrittori, di cui leggo i componimenti in versi o narrativi, con cui mi congratulo spesso sinceramente perché hanno indiscusse qualità letterarie. Non a caso sono scrittori che conservano una certa semplicità e dignità nel proporsi sul web.

6. I.T.K.: Qual è la differenza tra “TANIA – DONNA” e “TANIA – SCRITTRICE”? Secondo Te il fatto di “essere femmina” influenza il modo di scrivere e di percepire il Mondo?
T.S.: La differenza tra la Tania-donna e la Tania-scrittrice in fondo credo non ci sia. Il mio approccio col mondo, con la società è lo stesso sia come donna che come scrittrice. I miei scritti sono spesso la prosecuzione delle mie riflessioni. Il mio carattere di donna, che si batte contro le ingiustizie sociali, trapela prepotente dai miei scritti, il mio rispetto per altrui religioni, etnie, ecc. lo si può individuare facilmente nelle poesie a sfondo sociale. Come anche l’impotenza, la frustrazione a volte per non riuscire a vedere nella società attuale cambiamenti significativi. Anche per le poesie più intimiste che mettono a nudo l’animo, si può rintracciare ciò che sono io: un misto di fragilità e forza insieme, sia per poesie con riferimenti auto-biografici che per altre in cui riesco ad immedesimarmi in persone che conosco appena, ma che suscitano l’ispirazione. Certamente gli eventi dolorosi e difficili della vita che tutti attraversano in un modo o nell’altro, lasciano una traccia indelebile che può rafforzare o indebolire.
In me ci sono ambedue i fattori, dando vita a operazioni di sottrazione o addizione interiore a seconda del momento, della situazione e condizione d’animo, a seconda del grado di sofferenza. Sicuramente il sostegno dell’amore della mia famiglia, come anche l’amore che nutro per la vita stessa e per le persone per me importanti, mi permette di reagire in ogni caso, e la scrittura ne è una rappresentazione diretta. Il fatto di essere donna, mi permette di esplorare a 360° l’animo umano, sfruttando quel sesto senso tipico di noi appartenenti al sesso femminile. Ritengo infatti che le donne abbiano una percezione più ampia e maggiormente sensibile rispetto agli uomini della visione della realtà e della vita stessa. Fatte le debite eccezioni ovviamente per uomini che riescono a captare le medesime sollecitazioni, rispondendo alle stesse, seppur con modalità diverse, ma con uguale sensibilità.

7. I.T.K.: Sei sicuramente una poetessa di grande spessore, ti senti già realizzata oppure, come tanti artisti del passato, sei “tarlata” dai dubbi, dalle paure e dalle insicurezze personali? Come vorresti che fosse vista dai posteri la Tua poesia? Che cosa desidereresti trasmettere alle prossime generazioni?
T.S.: Con il mio ultimo libro di poesia sociale ho realizzato un altro obiettivo, ma come anche tu sai bene per essere anche tu scrittrice di talento, non si smette mai di ideare e voler vedere realizzati altri progetti. Quindi a breve riprenderò a riflettere su quale potrebbe essere il mio prossimo lavoro, non perché non sia soddisfatta di ciò che ho creato finora, ma perchè ritengo che l’artista debba continuare a cercare nuovi stimoli e nuovi traguardi, in qualsiasi modo e a qualunque età. Ammiro tantissimo gli artisti che pur molto anziani proseguono nel produrre opere, perché si sentono ancora di poter offrire qualcosa al mondo. Senza nessuna velleità di fama, vorrei che la mia poesia fosse vista dai posteri come poliedrica come sono io, malinconica, potente, profonda, diretta e senza orpelli come un pugno al centro dello stomaco, languida come lacrime che inumidiscono gli occhi, graffiante come i brividi di forti emozioni sulla pelle. Uno dei desideri più grandi che vorrei trasmettere ma non necessariamente per le mie poesie, è quello che le prossime generazioni imparino ad amare la Poesia in generale e che, una volta amata, non ne facciano mai a meno. Saranno persone non solo più ricche di sentimento, ma anche di compassione e di sensibilità, che a mio giudizio sono pregi incommensurabili.

I.T.K.: Carissima Tania,
Ti ringrazio per questa interessante conversazione che sicuramente ha emozionato tantissimo i nostri lettori. Ti auguro un meritato successo, tanta ispirazione artistica e soddisfazione personale. Che la Poesia sia con noi e… alla prossima volta!
T.S.: Carissima Izabella, è stato piacevolissimo discorrere con te, di così interessanti argomenti.
Grazie per la bella intervista e per gli auguri.
Un saluto a tutti quelli che ci leggeranno, e a presto.
Tania
L’intervista rilasciata da Tania Scavolini per il blog culturale “VERSO – spazio letterario indipendente” a cura di Izabella Teresa Kostka
18.02.2018
Tutti i diritti riservati

● TANIA SCAVOLINI RECITA ALCUNE SUE POESIE TRATTE DAL LIBRO “URLA DAL SILENZIO”
Per ascoltare seguite il link allegato:
https://m.youtube.com/watch?feature=youtu.be&v=Wur0hS7Uk5U

● NOTA BIOGRAFICA DELL’ARTISTA
Tania Scavolini è nata a Roma il 10 ottobre 1959. Le sue passioni fin da bambina sono la pittura e la scrittura. Dal 2009 al 2012 ha collaborato come redattrice presso un sito di poesia. È risultata in diversi concorsi finalista, (50° Marcelli a Senigallia, Quelli che a Monteverde-Roma, Premio di Poesia Circolare -Barcellona Pozzo di Gotto, Donne sulle tracce di Eva-Roma, concorso In Vita) in altri ha riportato menzioni d’onore e targhe per le sue poesie e sillogi. Ultimi riconoscimenti sono nel 2016 Premio speciale per la musicalità del verso al Concorso Letterario Naz.le “Una perla per l’oceano”, nel 2017 Premio Speciale del Presidente di Giuria del 2°Premio Libri Editi Poesia e Narrativa Antonia Pozzi TraccePerLaMeta per il libro “Riflessi in volo” ed. CTL Livorno. Molte sue liriche sono in antologie edite da Ed. Creativa, Ursini Edizioni, TraccePerLaMeta Ed., Poetikanten Ed. Con la silloge “Ali di lieve battito” è stata inserita nell’Antologia “ Melancholy Collection” ed. da Rupe Mutevole presentata alla Fiera del libro di Francoforte 2015. Nel 2016 sue poesie sono state pubblicate su riviste on-line, tra cui la rivista letteraria del sito http://www.larecherche.it., la Liburni Arte e poesia e la rivista Euterpe. Altri prestigiosi inserimenti sono quelli di sue opere nelle Antologie Proustiane a cura del sito http://www.LaRecherche.it. anno 2016 e 2017. E’ stata nel 2017 giurata del concorso di poesia Amoroma-club amici Escluso Mortimer. Ha pubblicato finora cinque libri di poesie: 2010 “Squarci di cielo”, 2011 “Mare e Terra”, 2012“Diario di un’assenza”, 2016 “Riflessi in volo”, 2017 “Urla dal silenzio” editi entrambi da CTL Editore Livorno.