di Guido Mazzolini

Ogni uomo è somma imprecisa di tanti uomini.
La luce e l’ombra, l’odio e l’amore,
la reversibilità che ci conduce a sfiorare le stelle
e a masticare fango amaro
sono tutte molecole invisibili di noi.
Forme difformi.
Dedico questi versi a ognuno degli uomini che sono
e a ognuno degli uomini che sei.

Poesia bene di tutti, poesia bene per tutti. Sembra essere questa l’idea che permea la silloge poetica di Guido Mazzolini dal titolo Forme Difformi. Si tratta di una raccolta che alterna componimenti in endecasillabi ad altri in forme più libere e svincolate dalla metrica tradizionale. Come sempre l’argomento prediletto da Mazzolini è l’uomo con le proprie bellezze e bruttezze, sempre alla ricerca dell’anima e di un senso che la modernità sembra avere accantonato.

Sono versi potenti che sottolineano un “labor” poetico davvero interessante. Da sottolineare “Lo sguardo non mente”, che contiene una serie di componimenti dedicati al corpo e all’eros.

È inteso e sottinteso l’universo dell’autore, come ben espresso nella postfazione: La nascita di una poesia prevede un’intuizione iniziale, romanticamente definita ispirazione, un suono che diventa chiave per aprire una porta dell’anima e spalancare un cancello chiuso, una scintilla che diviene seme piantato in un terreno fertile. Dopo l’intuizione iniziale comincia il lavoro artigiano della scrittura e non è facile codificare un’emozione, calarla in un linguaggio comprensibile. Qual è il colore dell’allegria? Penso sia il giallo. 

E l’odore delle noia? E che sapore ha il disinganno? Descrivilo senza calarlo in una storia, ma raccontando cosa vedi in quella stanza dopo che ne hai aperto la porta. Solo allora avrai scritto una poesia. Solo allora avrai compiuto un gesto poetico e rivoluzionario.

Forme difformi è leggibile e scaricabile gratuitamente qui

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