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Potendo
inventerei un mondo al contrario
Le radici degli alberi le farei rivolte al cielo
Farei persone
non donne non uomini
non carceri
Farei stanze disadorne col retrogusto di gelso
frusciante sui muri
Fuori il balcone solo un tavolo
quattro sedie
e un mazzo di carte
Un caffè da spartire
sorseggiandolo in cinque
passandosi la tazza
Trangugiare parole farmaci
assieme
E poi sospesi
come ciliegie quadri
col fiato monco
Turbinio di gerani alla finestra
vilipesi dal rosso
Quattro amici e un cane
a propria immagine
Quattro amici come me
col marchio della diversità
che accendano parole e bugie esistenziali come fossero fiammiferi