operai-grattacielo-new-york copia

di Pier Carlo Lava

Negli ultimi vent’anni mentre il mondo stava cambiando con l’avvento sulla scena internazionale di paesi, inizialmente considerati emergenti, come Cina, India, Brasile, ecc. ma ben presto diventati nuovi soggetti economici con i quali confrontarsi, nella vecchia Europa i paesi industrializzati si sono immediatamente adeguati all’evoluzione dei tempi.

In Italia, al contrario, per colpa di politici incapaci di vedere più distante del proprio naso, sono stati trascurati settori chiave come ricerca, scuola, economia, lavoro e patrimonio artistico, tanto per citare i più importanti.

Questa incredibile noncuranza ha determinato l’attuale situazione, alla quale un Governo serio dovrebbe cercare di porre rimedio con interventi per mettere più soldi nelle tasche dei lavoratori e ridurre le tasse per le imprese, iniziative che consentirebbero rilanciare l’economia e l’occupazione.

Per attivare subito questi provvedimenti dato che è inevitabile trovare le risorse da qualche parte, si dovrebbe aumentare la tassazione sulle rendite finanziarie e ridurre la spesa pubblica, provvedimenti a seguito dei quali ci sarebbero, come prevedibile, non poche reazioni con le relative resistenze, non solo da parte dei politici di opposizione, sempre pronti a sfruttare ogni situazione, ma anche dalle categorie interessate che verrebbero colpite dagli stessi.

Un altra possibilità, forse preferibile, sarebbe quella di trovare le risorse per finanziare i provvedimenti in questione con un azione più incisiva sull’evasione fiscale, sulla corruzione e sulla criminalità organizzata, che rappresentano dei cancri che da diversi decenni divorano la linfa vitale del paese e gli impediscono di crescere.

Oltre ovviamente a ridurre il numero e gli emolumenti dei parlamentari, mettere un tetto alle super pensioni e ai mega stipendi dei super manager degli enti pubblici (quello che è stato fatto non è abbastanza) e abolire effettivamente le province, interventi quest’ultimo che quantomeno dovrebbero fare risparmiare ai cittadini le indennità di alcune migliaia di politici.

Un provvedimento intrapreso durante il Governo Renzi, sul quale invece ci sarebbe da discutere è quello relativo al Jobs Act, che ha rappresentato un ennesimo intervento sul lavoro, con la solita motivazione della flessibilità, che invece, come è già successo in passato, è servito prevalentemente ad aumentare la precarietà.

Continuare come si è fatto sinora ad agire sulla flessibilità senza riuscire a rilanciare di pari passo l’economia in modo sostanziale, serve unicamente a spostare il lavoro da tempo indeterminato a precario, con tutte le conseguenze del caso per giovani e famiglie, alle quali si negherebbe la possibilità di programmare il proprio futuro.

Se invece si intervenisse in modo incisivo  su evasione fiscale, corruzione, spesa pubblica e criminalità organizzata, non solo l’Italia sarebbe finalmente considerata un paese civile come altri in Europa, ma si potrebbero ridurre le tasse per i cittadini e le imprese, con effetti positivi per il lavoro e i consumi e finanziare una serie di provvedimenti su questioni vitali e urgenti per il paese (come ad esempio la messa in sicurezza del territorio).

Un Governo che riuscisse a realizzare questa impresa mai riuscita prima, entrerebbe di diritto nei libri di storia, con il plauso di milioni di italiani onesti.                                                         

foto: http://www.masedomani.com/