La libertà di stampa per Di Maio: “Stanno morendo parecchi giornali tra cui quelli del gruppo Espresso, nessuno li legge più perché alterano la realtà”

Attacco su Fb del vicepremier: “Mi dispiace per i lavoratori…”. La replica dei cdr di Repubblica e L’Espresso e della Stampa: si metta l’anima in pace, non moriremo
By Huffington Post

Italian Daily News - October

SIMONA GRANATI – CORBIS VIA GETTY IMAGES

“Per fortuna ci siamo vaccinati anni fa dalle bufale, dalle fake news dei giornali e si stanno vaccinando anche tanti altri cittadini tanto è vero che stanno morendo parecchi giornali tra cui quelli del gruppo l’espresso che, mi dispiace per i lavoratori, stanno addirittura avviando dei processi di esuberi al loro interno perché nessuno li legge più perché ogni giorno passano il tempo ad alterare la realtà e non a raccontare la realtà”. Lo dice in un video su Facebook il vice premier e leader M5s Luigi Di Maio.

Secca la replica dei Cdr di Repubblica e L’Espresso:

“Ancora un volta il vicepremier Luigi Di Maio non perde occasione per mostrare a tutti gli italiani la sua cultura. Non solo ignora che il gruppo Espresso non esiste più da due anni, confluito nel più articolato gruppo Gedi che è il più grande d’Italia per dimensione, numero di testate e lettori. Ma dimostra per l’ennesima volta di non conoscere la differenza tra bufale e notizie, evidentemente perché espertissimo della prima fattispecie e allergico alla seconda.

Nella sua dichiarazione Di Maio parla inoltre senza cognizione di causa, ed è grave essendo lui anche ministro del Lavoro, di “processi di esuberi” e di “giornali che stanno morendo”: tradendo così una sua speranza recondita. Ma può mettersi l’anima in pace: Repubblica, L’Espresso e le altre testate del gruppo Gedi non moriranno e continueranno a fare quello per cui, Costituzione alla mano, sono in testa alle classifiche della diffusione digitale e cartacea nel nostro Paese: raccontare la verità, soprattutto quando è scomoda per il potente di turno”.

“E’ vergognoso che un ministro della Repubblica, per paradosso ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, preveda la morte di una impresa del nostro Paese dando l’impressione addirittura di compiacersene”. Lo scrive, in una nota, anche il comitato di redazione de La Stampa. “I giornalisti de La Stampa possono garantire al ministro Di Maio – prosegue il cdr del quotidiano torinese – che non si lasceranno intimidire e continueranno nel loro lavoro di informare pienamente i cittadini assieme a tutti gli altri colleghi delle testate del Gruppo Gedi”.