Uno sgiardo

di Rosella Lubrano

” UNO SGUARDO, SOLO UNO SGUARDO…”

Bastò vederti e tutto divenne infinito in quell’ intima

armonia che pervadeva cielo e terra di noi.

Eri lì, davanti a me, i tuoi occhi riflettevano la luna ,

io non avevo il coraggio di parlarti, tutto era nei nostri

sguardi ,in quel lieve sorriso che faceva vibrare l’ anima.

Ogni giorno le nostre emozioni s’ incontravano, un’ affinità

elettiva ci accomunava, come un filo invisibile e io vivevo

di quel tenero sentimento.

Ero diversa dalle altre, lo so, non potevo certo correrti

incontro , rubare le stelle per te, ma anch’ io volevo amare,

oh, quanto lo volevo !

Mi dicevo, cos’ è una disabilità nei confronti di un Amore

che stava sbocciando, che s’ impadroniva letteralmente

di me stessa !

Per la prima volta ero felice, avevo quasi paura di pensarlo,

perchè forse la Cenerentola che ero si sarebbe svegliata

da quel sogno e, come sempre, avrebbe visto la sedia a

rotelle, le gambe immobili, il busto che si afflosciava , come

una bambola rotta.

No, anch’ io avevo bisogno di amare ed essere amata,

io ero così e non sarei mai stata un’ altra.Che buffo, non

avrei mai messo i tacchi a spillo. non avrei mai ballato un lento

con te, non avrei mai rincorso un’ aquilone…

Quando però mi ritrovai tra le tue braccia, ecco che sentii

il tuo respiro tra i miei capelli, compresi allora che tu eri

diventato quella stella cadente che tanto avevo cercato nel

firmamento, quella notte stellata che Vincent aveva dipinto

per me.

Tienimi per mano, tienila stretta, portami dove il tempo non

esiste , accarezzami, respirami, vivimi ed io rinascerò,come

l’ Araba Fenice, dove l’ Amore bagna gli occhi e diventa Poesia