LA SICUREZZA ALIMENTARE “DAL CAMPO ALLA TAVOLA”.

LUNEDI 15 OTTOBRE, ore 17,30 – 19,00.

Associazione Cultura e Sviluppo, piazza De André, Alessandria

Il concetto di sicurezza alimentare è in evoluzione da quando, nel 1975, fu introdotto dalla FAO; questo include sia l’accesso alle risorse alimentari sia la qualità degli alimenti e l’assenza di elementi nocivi alla salute.

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Per garantire la sicurezza degli alimenti nei confronti dei consumatori, l’Unione Europea ha adottato la strategia globale di intervento “sicurezza dai campi alla tavola”. L’impianto normativo comunitario in materia di sicurezza alimentare è stato recepito nel cosiddetto “Pacchetto Igiene” del 2006 per il quale tutti gli Stati Membri hanno gli stessi criteri riguardo l’igiene della produzione degli alimenti e quindi i controlli di natura sanitaria.

I principi generali sui quali verte la legislazione comunitaria sono basati sull’analisi del rischio, sulla responsabilità primaria dell’operatore di settore, sulla rintracciabilità di filiera e sul coinvolgimento del consumatore come parte attiva della sicurezza alimentare stessa.

Tanto l’Unione Europea quanto l’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno messo in evidenza come “la sicurezza alimentare sia una responsabilità condivisa dal campo alla tavola”. In quest’ottica il concetto di rintracciabilità, fondato sulla necessità di poter risalire a monte nella filiera produttiva e di distribuzione dell’alimento, risulta fondamentale.

Altrettanto importante è la tracciabilità delle produzioni, intesa come mantenimento delle informazioni sulla storia del prodotto attraverso opportuna etichettatura. La rintracciabilità delle produzioni, oltre che una valenza in termini di sicurezza agro-alimentare, ha una valenza commerciale notevole per il Made in Italy.

Il sistema agro-alimentare italiano è infatti un settore strategico in termini economici e sociali, nel quale le produzioni italiane sono da sempre un riferimento di eccellenza riconosciuto a livello mondiale.

La qualità delle nostre produzioni si basa sulla nostra tradizione e risulta fortemente legata al territorio. L’elevato standard dei nostri prodotti è ammirato sia in Italia sia all’estero ma ha sicuramente un costo economico, tanto che le frodi alimentari o il fenomeno dell’”Italian sounding” (richiamare, in modo meno esplicito, alle produzioni nazionali) diventano sempre più frequenti. In questo contesto, la rintracciabilità offre una tutela sia nei confronti dei consumatori che verso l’industria alimentare che fa vere politiche di qualità.

Relatore: Luigi Lucini, professore associato in Biochimica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, responsabile della piattaforma di metabolomica, che si occupa di tematiche legate alla sicurezza e qualità in ricerche attinenti all’alimentazione, le tecnologie alimentari e le produzioni primarie. Dal 2017 è vicepresidente del gruppo di ricerca italiano fitofarmaci ed ambiente.