da Maura Mantellino

Oggi vorrei proporre due splendide sillogi diLucia Lanza: ARABESCO e CASHMERE diAntologica Atelier Edizioni.

Dalla presentazione a cura di Elena Deserventi‘L’arabesco è uno stile ornamentale composto da elementi calligrafici e/o motivi geometrici. forme geometriche o fitomorfi che trasmettono all’osservatore una gradevole sensazione di serenità e bellezza. Questo tipo di espressività artistica, in spagnolo è chiamata ataurique che significa l’usare come unità-base la foglia o il fiore,privata della sua forma naturale per non dare un senso di debolezza e di morte,trasformandola in forme che suggeriscano la sensazione di esistenza e di immortalità. (dal Web). Creature terrigene, astri del cielo, fenomeni atmosferici, elementi ornamentali e grafici, appena delineati nella poesia, nelle linee immutabili della loro stilizzazione, innescano movimento. Vivono e rivivono, si rincorrono e si attraversano lungo il filo rosso di una sapiente tessitura poetica e tecnica, mai compiaciuta ed esibita.

Scorre nei versi il ritmo di una danza suadente, consona al motivo dell’arabesco, arabesco anch’essa, nella sua funzione di ornamento all’immaginazione si muovono “ a tempo” le cose del mondo e i sensibili accordi dell’autrice. …’

Ed ecco una lirica mi ha donato emozioni particolari:

Verrà la pioggia

e che sia lieve

e che ci lavi il sangue

che scorre a fiumi.

Verrà la pioggia

a benedire bambini e fiori

campi riarsi e fronde

che s’inchinano ai fiumi.

Verrà la pioggia

la lavarci, dissetarci

l’anima e il cuore:

come un fiume le parole.

E ancora

Pro memoria

Nella luce albina

tra follie e misteri filanti, cangianti, 

sconvolgendo ombre in bilico, 

confini fluttuanti di stelle oscillanti 

tra esseri in mutamenti cosmici.

L’oceano sussurra tra onde sinuose 

sciaborda lieve di vele blu, 

volteggiando riflessi di soffi la luna, 

canti d’amore alle stelle.

Nella notte le nubi in carezze, 

diventa avvolgente il blu, 

inquieto il lucore veleggia 

sorvolando strati di cielo 

con acque lunari d’ombre: 

deserti tessono nell’aria del poeta 

il mirto l’avvolge d’eco.

La raccolta di poesie intitolata CASHMERE è intimistica e avvolgente

Dalla prefazione a cura di Giuseppe Scolese:

‘Lucia Lanza sembra dire ” e vorrei con un filo sottile di cashmere, legare tutte le cose ” Un filo così sottile, tanto simbolico da rendere ogni cosa libera, di andare o rimanere. Già nei profumi dei ciliegi o nella possenza della quercia o nell’eternità dell’ulivo, si avverte la magia del tempo che passa. Un filo tanto sottile, soffice ed effimero, un microcosmo che nasconde e nello stesso tempo assolve, ogni malia, ogni intendimento, per dire ancora ” vorrei con te e per te giocare ” la mia poesia.’

Ed ora leggiamo insieme questa breve poesia che mi ha incantato:

La speranza

Tenace resta

e radicata suona il suo lamento,

 è la speranza di giorni migliori, 

dai minuti contati a cantare ora il domani. 

Di ore assolate, di vento, 

insieme, ma leggeri nell’aria 

ma saturi d’amore intorno e dento a noi: 

s’intona questa musica di lacrima. 

S’intona un sorriso all’orizzonte.

Un pensiero

Un pensiero 

raggiungendo la luna 

lontana ora e mai 

la meraviglia giunge al cuore.

Fluttuare nei sogni 

dietro desideri nitidi 

l’immagine tramutasi in parole 

e divenire poesia.

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