IO MUOIO, di Gregorio Asero

Qualche lettore mi ha fatto notare che questa lirica è molto triste e carica di pessimismo; io rispondo che uno scrittore deve cantare tutte le fasi delle emozioni dell’essere umano. Non sempre la vita ci sorride, e non sempre la vita ci fa penare, tutto va a sommarsi in quello che noi definiamo: esperienza. Del resto i miei poeti di riferimento sono Giacomo Leopardi e Ugo Foscolo. Uno per il pessimismo e l’altro per la carica vitale che trasmettono nei loro componimenti.

IO MUOIO

Ho visto uomini trasformarsi in lupi famelici
e lo sguardo incastrarsi nei loro spettri.
Ho visto donne parate come pavoni
andare incontro al loro morente giorno.
Ho visto i poeti trasformarsi in splendide puttane
e cantare solo per avere denari.
Ecco io non canto per amore
o per denaro
io canto solo per dolore
io ho già visto
ho già amato
ho già sofferto.
E mentre tu guardi questo vecchio timoniere
affondare nell’abisso del tempo
cominci ad essere inquieta
perché imbarchi solo la tua morte.
Oh per me è più facile morire col demone addosso
piuttosto che cantare sul carro del vincente.
Io muoio solo!
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da ” POESIE SPARSE ”
di Gregorio Asero
copyright legge 22 aprile 1941 n. 633