A SORPRESA

Lui amava fotografare, ma i rullini costavano troppo.

Lei scriveva poesie, le leggeva e le lasciava in un cassetto.

Il tempo passava, e nessuno se ne accorgeva.

S’incontrarono quando la bellezza delle novità l’avevano assorbita le infinite connessioni.

Ma a loro piaceva ancora cercarla.

Lei sorrideva e lui la fotografava.

Poi si salutavano, scivolavano nuovamente nelle loro esistenze complicate.

Niente rullini: poteva giocare sul computer a renderla ancora più bella.

Il cassetto era pieno di poesie, tracce di vita, di emozioni, ma adesso sapeva a chi leggerle.

Ogni tanto, senza appuntamento, senza social, lasciando al caso, era bello incontrarsi, era come trovare un’uscita dal labirinto, solo casuale e temporanea.

Era bello, era a sorpresa.