Mandare un figlio all’università, soprattutto se fuori sede, si sa, comporta un notevole esborso di denaro per le famiglie.
Si può arrivare fino a 45.000 euro per un laurea magistrale, tra tassi, libri, vitto e alloggio.
Eppure, lo studio, per le famiglie italiane, è sempre più un investimento.
Si progetta sin dalla tenera età dei figli, cercando di accumulare pian piano un capitale, partendo, magari da poche migliaia di euro e, poi, via via, mettendo da parte i risparmi nel corso degli anni.
Avere un figlio “dottore” è un piacere per la quasi totalità degli italiani, che sono disposti, quindi, a rinunciare ad altro, pur di realizzare questo sogno.
Purtroppo, come si sa, molte volte, i ragazzi non riescono a terminare il percorso di studi, o, seppur laureati, faticano a trovare lavoro, o trovano impieghi non ben retribuiti.
Bisognerebbe puntare maggiormente su facoltà scientifiche o mediche.
Avere costanza, capacità, ma anche fortuna.
Intanto, i genitori, continuano a risparmiare, questo sì che è amore….
Ci sono diversi piani dell’unione europea e delle regioni italiane che consentono ai ragazzi di frequentare l’università a prezzi ridotti. sono uno studente fuori sede da 5 anni ma non sono arrivato a spendere neanche 10.000 euro. In Italia le spese universitarie sono proporzionate ai redditi, in altri paesi è differente. In Germania ad esempio, l’istruzione è gratuita.
Intanto un figlio (studente) non dovrebbe essere tra l’incudine e il martello (prestazione universitaria e soldi spesi) quindi penso che l’università debba essere approcciata da chi, in anticipo, sa di poterne sostenere le spese o da chi, come me, è molto appassionato di quello che studia.