Cento anni ci separano dalla Prima Guerra Mondiale. Una guerra dura, difficile, che troppo spesso viene messa in secondo piano rispetto alla Seconda Guerra Mondiale, e la cui drammaticità traspare tutta leggendo alcune lettere di chi vi partecipò in prima persona e che qui voglio riproporre. Un pensiero grato va a chi non ha potuto seguitare la propria vita, ai tanti giovani che soli, su montagne aspre, sentirono forte la mancanza dei propri familiari sbattuti in una guerra più grande di loro, ma animati tutti da un convinto amor di Patria. Vincendo le proprie paure trovarono nella scrittura, anche quei tanti che non conoscevano bene l’italiano, un conforto alle loro terribili prove. Ho ascoltato, leggendo queste lettere, la loro voce, tremula, ma sempre affettuosa e in tutte vi ho registrato la convinzione di poter tornare. Per troppi di…
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