Eccesso di difesa, di Silvano Cappelletti

Eccesso di difesa

Oggi compio ventinove anni, ma per me non ci sono candeline da soffiare. Le mie compagne di cella mi hanno regalato una rosa fatta con carta di giornale.
Non mi manca la festa, mi manca l’aria. Mi manca il mio spazio, la mia vita, le mie cose. Non mi manca lui, che mi ha lasciato dopo quanto è successo. Non ho bispogno di lui, non saprei che farmene di un uomo così, da sola mi basto, -almeno credo- ma mi manca l’aria.
Eccesso di difesa, così ha deciso il giudice. Mi piacerebbe sapere cosa avrebbe fatto lui al mio posto. Già, ma lui è un uomo, come ppotrebbe capire cosa ho provato in quel momento.
Il parcheggio era avvolto da una fitta nebbia, facevo fatica ad individuare la mia auto. Non ho avuto neanche il tempo di rendermene conto, quando ho avvertito quella presenza alle mie spalle, era già troppo tardi. Un attimo e quell’animale mi era già addosso. Con una mano ha cercato di immobilizzarmi, mentre con l’altra mi ha strappato la camicia ed ha iniziato a frugarmi dappertutto. Aveva gli occhi fuori dalle orbite, simile ad una iena quando si avventa sulla sua preda.
Spesso di notte, capita che avverta la sua presenza, allora salto giù dal metto e mi metto ad urlare. Le mie compagne cercano di calmarmi. Dopo torno a sdraiarmi, chiudo gli occhi e mi rivedo bambina; incurante dei pericoli, con i miei genitori sempre vigili e protettivi:”Chiara non ti allontanare troppo. Non accettare mai niente dagli sconosciuti. Se qualcuno t’infastidisce, mettiti a strillare” dicevano mio padre e mia madre. Io ho strillato anche quella sera di otto mesi fa, quando quel pervertito mi è saltato addosso, ma nessuno è corso in mio aiuto, ho dovuto cavarmela da sola. Per questo adesso mi trovo qui. Eccesso di difesa.

Dovrò restarci ancora per sei mesi. Non è poi così tanto, basta non pensarci troppo; basta che trovi qualcosa da fare, così il tempo passerà prima. Non dovrebbe essere difficile, potrei perfino fare footing. Questa stanza misura almeno quattordici metri quadri, considerando che siamo solamente in tre a dividere lo spazio, ho a disposizione ben quattro metri, sessantasei centimetri e… Aiuto! mi manca l’aria. Dopo essere riuscito a strapparmi la gonna ed abbassarmi gli slip, ha dovuto mollare la presa, perché una mano sola non gli bastava, visto che io continuavo a scalciare.
Approfittando di quel momento, ho sfilato il fermaglio appuntito dai capelli, e glielo piantato in faccia. Eccesso di difesa. L’ho sfigurato. Gli daranno pure la pensione d’invalidità. A me invece non ha fatto un graffio; sono stata troppo precipitosa, avrei dovuto aspettare che andasse fino in fondo, allora sarebbe stata legittima difesa. Troppo impulsiva, e così mi hanno condannato ad un anno e quattro mesi di reclusione. Eccesso di difesa.

Silvano Cappelletti