A Saveria, di Andrea Patrone

La paura. ( non è un difetto )

“Se la paura ti ruba la voce tu non
lasciarla muta, ma alzala più del
suono che la vuol coprire con il
verbo…io non so mentire.
Non temere di rispondere ad una
offesa rubando il suono che ci ha
donato la nostra Sacra Chiesa.
Se chiedono il tuo nome rispondi:
non l’ho ancora scelto, a me piace
Andrea, figlio di un uomo onesto.”
Qui mi son svegliato cadendo giù
dal letto mentre saliva il riso, amico
di lacrime felici, libere di uscire
dagli occhi, un riso padrone…che
ricordo… amico degli sciocchi!
Un sogno molto strano e forse già
vissuto in un mondo molto brutto
contrario agli affetti allontanandoli
con la voce come orribili difetti.
È la voce di mia madre, è quella di
un generale quando ordina questo
…non si ha da fare!
Ho amato quella donna, è lei che
mi ha insegnato ad essere nel giusto
e fuggire la paura di una vita… buia.

Andrea