eravamo sottosopra
in un mondo a specchio
eravamo un paradosso
ridefiniti in fortuna
in uno specchio di tortura
un paradosso antico, vecchio.
eravamo caldi
di un sole il suo aspetto
compatti come solidi atomi
persi in un cuore inetto.
eravamo due, erano tutti,
eravamo uno, non erano nessuno
cosparsi di sentimento marcio
in marcia a piedi sull’asfalto
privi di rispetto, colmi di speranza,
in un inchiostro spento,
come la parola che avanza.