IL RITORNO, di Vito Sorrenti
IL RITORNO
O aspri crinali, o ripidi sentieri
vi rivedo. E un diluvio di memorie
piove su queste rive silvestri
ove urla la ginestra e infiora l’ulivo.
Vi rivedo, derive di rovi
ove s’annida l’amara miseria
e l’anima grida silenzi di piaghe
e di amare penurie.
Vi rivedo, assolati declivi
ove infiora l’invidia
e il fiele invade il quieto stormire
dei giorni senza storia.
Vi rivedo, sorgive d’acque
risonanti fra le rocce
all’ombra delle querce.
E rivedo ragazze e ricurvi virgulti
sotto il peso delle brocche
e volti di adulti ripiegati sui solchi
e occhi di vecchi annuvolati di lutto.
Vi rivedo, tetti, piccoli tetti
di modeste famiglie.
E rivedo letti di paglia
e giacigli di foglie di teneri fanciulli
volati via come uccelli
in cerca di altri cieli e di altre stelle.
E un frullo di farfalle
mi scompiglia l’anima.
Tratta da “Chiari oscuri del dolore”, Amazon, 2017