TRE PASSI DIETRO L’INFINITO, di Francesca Ancona

tre passi

TRE PASSI DIETRO L’INFINITO

Guardami Cielo

Non mi chiedi
perché sto qui
dentro questo mare d’olio
a farmi accarezzare
da onde come lame

E non dentro le tele
a strapazzar guanciali
insonne di rimpianto
affranta di dolore
anemica d’amore

Lento lentissimo

Corre quel vento
che mi sfiorava adagio
su per la schiena ad arco

Sento il suo tatto
a disegnarmi la nuca
a scompigliarmi i capelli

Piano pianissimo

Mi sfiorava la fronte
baciava palpebre chiuse
beveva lacrime dolci

Colme le mie narici
di una sua brezza pungente
di quei cristalli di sale

Guardami Cielo

Non posso più
Dar morsi alle ciliegie

Dolci dolcissime

M’immergo
a filo d’acqua
che la corrente muta
mi porta via leggera

Lieve lievissima

In Terra mai vissuta
dove l’oblio è ovvio
e la sconfitta è pura
senza ferite d’armi

Lì non c’è Vento
solo musiche e colori

Acuti acutissimi

Rive e Malinconie…

* Francesca Ancona
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Per sempre GRAZIE al maestro Emilio Marino per queste sue opere che mi travolgono e mi ispirano!