“Dissezione”, di Antonio Spagnuolo

“Dissezione”
Quel pastello irrequieto
mi coglie ancora fra le tue ginocchia
ad esplorare la mia malinconia:
ecco un urlo al cobalto
quasi in disarmo per l’ultima fusione,
e se nel tempo angioplastiche
sono capaci di ricucire il silenzio
il disastro dei sensi,
l’abituale variazione di ogni gesto,
è spirale la notte.
In percezioni e grida,
io lamiera e membrana ,
sarò la voce fuori del discorso,
anche fuori del tempo,
a ribadire proditoriamente
che la poesia somiglia al fango
nell’impasto emorragico
di un’arteria in dissezione.
*
Antonio Spagnuolo ( da “Rapinando alfabeti” – 2001 )