Si tratta dello 0,2 per cento del Pil, guarda caso i due decimali di correzione strutturale che la Commissione poneva come condizione sine qua non per dare via libera alla manovra gialloverde

Marco Cecchini

Cosa fa il governo del cambiamento e del “facciamo ripartire il Paese” una volta messo di fronte alla brutalità dei numeri? Taglia gli investimenti, toglie munizioni alla crescita, si rifugia nel vecchio trucco di colpire laddove è più facile. Gli investimenti si sa non votano. Quattro miliardi, lo 0,2 per cento del Pil, guarda caso i due decimali di correzione strutturale che la Commissione poneva come condizione sine qua non per dare via libera alla manovra gialloverde: a tanto ammontano i tagli sul fronte impieghi di capitale operati da Giuseppe Conte e Giovanni Tria per evitare la procedura d’infrazione per deficit eccessivo, una scelta quasi obbligata dopo che il flop dell’asta Btp di novembre e la retromarcia del Pil nel terzo trimestre avevano fatto squillare l’allarme rosso sul fronte dell’economia.

Due di questi miliardi sono uno spezzatino di micro interventi cui lo stesso premier ha fatto riferimento nel suo intervento al Senato: riguardano le Ferrovie, il finanziamento delle politiche comunitarie, il Fondo per lo sviluppo e la coesione territoriale, il Fondo per la produttività e la competitività. Gli altri due miliardi sono rubricati alla voce <spese congelate> a garanza del rispetto degli obiettivi di bilancio imposta da Bruxelles a un partner dalla dubbia affidabilità. Secondo una fonte brussellese potrebbero andare ad incidere sul pacchetto di interventi infrastrutturali per 15 miliardi messo a bilancio. La vicenda degli investimenti calata a sorpresa su questo finale di manovra è la rappresentazione plastica di una triplice sconfitta. Per il governo del cambiamento che messo alle strette, ha riesumato una vecchia pratica della Prima e della Seconda Repubblica – salvare la spesa corrente e colpire la spesa in conto capitale – smentendo se stesso e tutte le promesse di porre una volta per tutte la parola fine all’Italia fanalino di coda… continua su: Manovra, la triplice sconfitta di Tria, Governo e Commissione. Si tagliano investimenti per 4 miliardi | L’Huffington Post