A volte mi capita … di Gregorio Asero

Gregorio Asero

… A volte mi capita di tornare con la mente a quando,
molti anni fa partii dalla mia terra, e allora quei
momenti mi tornano chiari e limpidi, come se
fosse ieri.
Ricordo che, seduto in un angolo del carro che ci
portava a Catania, vedevo la piana che si perdeva
in fondo, nell’orizzonte,lontano. Il mio corpo ne seguiva i
movimenti lenti e monotoni e la testa mi si scuoteva ora di
qua, e ora di là. I posti che lasciavo li guardavo con un
occhio diverso, come a volerli imprimere per sempre nella
mia mente, e allora facevo degli strani ragionamenti che mi
tormentavano l’anima.
Erano pensieri chiari dentro la mia testa, ma difficilmente li
avrei potuti tradurre in parole.
Solo adesso, dopo tanti anni, riesco a metterli per scritto,
perché li ho vissuti, mentre allora, quando ero giovane,
erano solo pensieri confusi e forse chissà, premonitori.
Io nella mia vita ho sempre cercato di agire secondo
coscienza, secondo quello che la mia morale riteneva giusta.
Io ho sempre cercato di rimanere vivo anche quando ho
compiuto imprese pericolose. Sempre!
Quando ero giovane, mi sembrava che fosse giusto lottare e
resistere per realizzare quello che sognavo. Però avevo le
idee confuse e imbottite d’idealismo.
Pensavo che un uomo, anche solo per il fatto che esistesse,
avesse uno scopo, un compito, prima di lasciare questo
mondo per sempre. Invece non è così.Un uomo, una donna, possono benissimo nascere, vivere,
soffrire, fare l’amore, combattere, vincere, perdere, senza
alcuno scopo, come fanno le pecore o il leone o il verme che
striscia e va solo seguendo l’odore delle carogne in
putrefazione.
Alla fine del mio percorso, non sono riuscito a conquistare
nulla, e quel poco che avevo ottenuto, lo perso per
stupidità. Per stupida ottusità.
Non so neppure io, a questo punto, cosa cercassi dalla vita:
la gloria, la ricchezza, il rispetto, la rivincita, la dignità.
Giuro su Dio che non lo so più nemmeno io…
.
da “A quel tempo”
gregorio asero
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