succedeva l’8 dicembre 2017…
In 15 anni più che dimezzate le copie vendute in edicola. Prima fonte d’informazione la tv, poi internet
da GIORGIOLEVI
Il Censis ha presentato il “51° Rapporto sulla situazione sociale del Paese”’ del Censis. Secondo le ultime rilevazioni dello studio gli italiani che leggono regolarmente i quotidiani cartacei per informarsi durante la settimana si sono ridotti nel 2017 al 14,2%. E ad appena il 5,6% tra i giovani.
I giornali continuano a soffrire per la mancata integrazione nel mondo della comunicazione digitale, prosegue il capitolo “Comunicazione e media”, e oggi solo il 35,8% degli italiani li legge. Anche se una lieve inversione di tendenza ha riguardato, nell’ultimo anno, i periodici (mensili e settimanal) che hanno fatto registrare una lieve ripresa.
In 15 anni le copie di quotidiani vendute giornalmente sono passate da quasi 6 milioni, nel 2000, a meno di 3 milioni nel 2016, con una perdita di oltre il 50%. I telegiornali restano ancora il mezzo d’informazione più utilizzato dagli italiani (60,6%), seguiti dai motori di ricerca su internet. Prosegue la forte espansione dei social network, anche come fonti di informazione.
A più della metà degli utenti di internet in Italia, scrive il Censis, è capitato di dare credito a notizie false circolate in rete. Una percentuale che scende di poco per le persone più istruite (51,9%), ma sale fino al 58,8% tra i più giovani: “Per il 77,8% degli italiani quello delle fake news è un fenomeno pericoloso. Soprattutto le persone più istruite ritengono che le bugie sul web vengono create ad arte per inquinare il dibattito pubblico (74,1%) e che favoriscono il populismo (69,4%)”.
Per quanto riguarda, infine, gli altri media, lo studio evidenzia la crescita della televisione via internet e della mobile tv, che ha raddoppiato in un anno i suoi utilizzatori. Cresce anche l’ascolto delle trasmissioni radio via web e continua a crescere, anche se a ritmo più lento, l’uso di internet, che ha raggiunto una penetrazione pari al 75,2% degli italiani (+1,5% rispetto al 2016).