mafiasuccedeva il 7 dicembre 2017…

Di Francesca Giannetto

Un fatto umano, di Manfredi Giffone, Fabrizio Longo e Alessandro Parodi, Einaudi stile libero, 2011.

Mimmo Cuticchio, famoso cantastorie siciliano, prende la parola in apertura di questa graphic novel. E tutto, intorno a lui e dentro chi legge, tace.

Falcone diceva che la mafia è un fatto umano e come tutti i fatti umani ha avuto un inizio e avrà anche una fine, fine che oggi più che mai appare lontana. In questo libro non troveremo scoop, fatti eclatanti che riguardino le stragi, le uccisioni, i compromessi (tanti, troppi); ogni tavola, ogni scena, ci sbatte in faccia avvenimenti, incontri, personaggi che hanno scritto pagine tristissime della nostra storia. I fatti sono esposti con una precisione documentaristica che fa paura e quella paura dovrebbe aiutarci a non dimenticare, a non abituarci.

Non dobbiamo dimenticare che Pio La Torre riuscì a far mandare giù agli italiani (con un provvedimento ufficiale) che l’associazione a delinquere di stampo mafioso fosse una realtà, viva e concreta, ben al di là dell’organizzazione criminale”; e per questo è morto ammazzato.

Non dobbiamo dimenticare che Rocco Chinnici fu l’ideatore del pool antimafia (di cui fecero parte anche Giovanni Falcone e Paolo Borsellino), e pestò i piedi a tanta gente, mandandone tantissima in galera; anche lui è morto ammazzato.

Non dobbiamo dimenticare che senza Buscetta, uomo d’onore che decise di collaborare, nessuno avrebbe capito nulla dell’organizzazione di Cosa Nostra (La Mafia è un’invenzione letteraria, loro la chiamano Cosa Nostra), delle gerarchie, delle dinamiche, e che è grazie a Falcone, che intuì l’importanza dei collaboratori, che tante battaglie sono state vinte; anche Falcone è morto ammazzato.

Non dobbiamo dimenticare che Borsellino, sempre accanto a Falcone, abbia portato avanti la sua missione con coraggio, pur sapendo di essere un cadavere che cammina; e infatti anche lui è morto ammazzato.

Non dobbiamo dimenticare che Salvo Lima, un parlamentare della DC, nostro rappresentante politico, fu uno dei principali referenti politici di Cosa Nostra, amico dei mafiosi e mafioso anche lui; e anche lui è morto ammazzato, per non avere rispettato i patti stretti con gli “amici”.

Vittime e carnefici sono rappresentati in questo libro come figure antropomorfe (cani, gatti, uccelli). Scelta interessante e centrata, che rende il carattere dei personaggi ancora più definito e l’atmosfera grottesca e inquietante, toccando nel profondo l’immaginario emotivo del lettore. Il fatto di non rappresentare in maniera realistica i volti e le figure dà l’illusione che si stia raccontando una storia distante, lontana, che non ci riguarda. Come nelle favole antiche sono gli animali a portare i messaggi più concreti, diretti, dandoci l’illusione di narrare di un mondo che non ci appartiene.

Un fatto umano è come una messa in scena del teatro dei pupi, dove ogni gesto è ampio, chiaro e plateale. Una rappresentazione sottolineata dal cantastorie che ci riporta con la memoria a lu cuntu de li cunti, l’origine di tutto, di ciò che siamo stati, nel bene e nel male, per capire chi siamo. E chi non vorremmo più essere.

https://lapoesiaelospirito.wordpress.com/2017/11/17/un-fatto-umano-una-graphic-novel-per-non-dimenticare/