Un solo obiettivo avevo
ed era sfondare
le armate schierate
a difenderti il cuore.
Hai tratto i tuoi dadi,
sei era il numero,
e non potevo accettare
che quell’attacco
fosse sei volte
la mia difesa.
Così ho tratto i miei,
non per azzardo,
ma per capire
se avresti mostrato
la faccia che vince
o quella che perde.
Un carro armato
t’avevo annientato,
quando ho capito
che se avessi passato
l’intera vita
a gettare quei dadi
mai avrei vinto
l’armata invincibile
delle tue paure.
È un gioco l’amore,
scacchiere d’emozioni,
e trionfa soltanto
chi nella guerra
intravede alleanze.
Ho tratto ancora i miei dadi,
ma ormai era chiaro:
non sarà un numero
a vincere il caso.