Presentazione della Silloge Addio Giada Ladra per Amore, di Angela Maria Intruglio
A cura di Matilde Ottazzi –Poetessa e scrittrice
Ho sempre pensato e intimamente creduto che la poesia non abbia poi così bisogno di introduzione.
Spalanca su se stessa quel magnifico e lucente parterre di emozioni che troppe presentazioni e supponenza mortificano un po’, anche nella più lungimirante e benevola delle interpretazioni.
La poesia fluisce e respira nell’animo di chi la fa e verso l’animo di chi la coglie con una forza ed un incanto che non ammettono gabbie precostituite e itinerari preconcetti ma solo quella risposta immediata dell’anima stessa e quel suo tumulto interiore che nessuna parola riuscirà mai a descrivere con estrema fedeltà.
Proprio le parole disegnano sensazioni, si stagliano nell’etere dando vita ad una miriade di palpiti dalle infinite sfumature.
…ma nessun’altra parola sarà in grado di riprodurre ancora lo stesso pathos che le ha mosse.
Thomas Stearns Eliot citava “La vera poesia può comunicare anche prima di essere capita “.
Aveva ragione, non fosse altro per quei distinguibili sussulti che raggiungono il cuore prima ancora di averne stabilito il senso e lo incidono come un punteruolo scalfisce la pietra.
E’ con questa breve ma sentita premessa che mi accingo a questo ruolo di introduttrice alla poesia di Angela Maria Intruglio (Lina per gli amici) .
Mi arrogo questo diritto con la circospezione di cui parlavo, con l’umiltà di cui spero disporre e semplicemente da grande ed appassionata fruitrice di poesia, scrittrice e poetessa per proprio diletto e comunque per esigenza vitale ma, soprattutto, per quello sconfinato affetto che mi lega alla splendida donna e cara amica ancor prima che alla poetessa.
Di Lina ho conosciuto e apprezzato quell’eleganza innata e naturale che mi raggiunse con la spontaneità e l’immediatezza di chi la possiede senza costruzioni e baluardi,
un’eleganza nel porsi che ho ritrovato sempre e poi anche nei suoi versi.
Particolarmente in questa sua raccolta che sigla un addio e chiude con accorati accenti una parentesi dolorosa della vita.
Più che un addio quell’incontro sacrale, come lei stessa lo ha definito : “dei versi …che si posano come neve sui fogli fino a quando quel dolore sfumato non sia diventato canto “.
La sua poesia segue sempre il cuore, senza accorgimenti sofisticati e metriche studiate,
l’unica regola che si consente è l’ascolto delle sue emozioni.
Io so quanto Le sia costato liberarle dagli angoli più remoti del suo ego, porgerle senza averne più timore, raccontarle come solo a se stessi è a volte possibile …far sì che diventassero canto!
Ed è quindi con la stessa commozione che le ha sprigionate, frutto di quella immane fatica interiore forse per tanto tempo tenuta a bada, che arrivano a noi, fresche, sincere, leggere come quella neve finalmente disciolta.
Il dolore dei giorni bui ha lasciato tracce indelebili, inutile sfuggire le ragioni che non ragionano, le cause che non leniscono, i motivi che non spiegano.
L’unica panacea viene paradossalmente proprio dal bere a quella coppa tutto il veleno che contiene, elaborare il tormento e renderlo poesia.
Raccogliere lacrime andate in gocce di passione, mettersi all’ascolto della propria anima strattonata, delusa, umiliata perché diventi melodia nostalgica…
E di una dolce nostalgia, mai dipinta con le tinte accecanti della rabbia, che è pervasa tutta questa lodevole raccolta.
Ciò che più mi ha colpita è, quanto sia puntuale anche attraverso le sue poesie il suo ritratto.
Quanto fedelmente e con inequivocabile specularità, quello che scrive, racconti quella che è!
Non esiste accenno di rancore, nessuna ira, seppur giustificata dalle urla dei sentimenti, nessun livore devastante, solo quel soffuso e delicato lamento melanconico sulla tela dei sentimenti offesi.
Tutto ciò mi riporta fedelmente alla splendida donna che conosco, alla cara amica che ho ascoltato nei giorni tristi ed il cui stupore di non esser mai fuori di se ogni volta mi sorprendeva.
Questa è lei, questo il suo vivere ed il suo sentire.
A tutti coloro che si pregiano di conoscerla e a tutti coloro che attraverso la sua poesia la conosceranno lascio la gradevole lettura di questi scorci d’anima che la ritraggono e la scolpiscono in uno dei suoi ineguagliabili sorrisi… aperti alla vita ed affacciati sui sogni !